Santa Anatolia di Narco

Santa Anatolia di Narco è ubicata sulla sponda sinistra del fiume Nera, ai piedi del Monte Coscerno, al centro della Val di Narco.

 

  • Abitanti: 560 (Santanatoliesi)
    Superficie Kmq: 43,32
    Altezza s.l.m.: 328m
    Distanza da Perugia: 70Km
    Prefisso: 0743
    C.A.P.: 06040

    Frazioni: Caso, Gavelli, Grotti, Castel San Felice,Tassinare, San Martino Agelli

    Stazione Ferroviaria:
    FS Spoleto a Km 12

  • Sant’Anatolia è ubicata  sulla sponda  sinistra del fiume Nera, ai piedi  del Monte Coscerno, al centro della Val di Narco.

    Nel 1884 é stata riportata alla luce un’importante necropoli dell’VIII – IV sec. a.C. e fra i numerosi reperti rinvenuti spiccano: uno scudo databile all’VIII sec. a.c., una Kylix (coppa per libagioni) ed un’Oinokoe (brocca per il vino custodita ad Oxford). Questi resti (attualmente esposti  nei musei archeologici di Perugia e Firenze) testimoniano che, Sant’Anatolia, ha origini molto antiche, visto che sono riconducibili all’arte arcaica greca.

    A conferma ulteriore  dell’antichità di questo insediamento, sono state scoperte due epigrafi funerarie di epoca romana, nelle vicinanze  della chiesa di Santa Maria delle Grazie, nei presi del sito  archeologica sopra menzionato.

    La storia racconta che nel 1195, il duca di Spoleto, Corrado di Hurslingen, al tempo vicario imperiale, ordinò di edificare un Castello sulla sponda sinistra del Nera. Al Castello  fu dato il nome di Narco.

    Il castello subì molte vicissitudini: venne distrutto nel 1200 poi fu ricostruito  dagli Spoletini, e prese il nome di Castrum Sant’Anatholie (in quell’epoca Santa Anatolia era molto venerata in Valnerina), la cui immagine é tutt’ora visibile sull’arco di accesso al castello e nello stemma del  comune.

    Il castello di sant’ Anatolia fu oggetto di contesa , dai castelli confinanti, per la sua posizione dominante e quindi militarmente strategica.

    Nel XII sec. passò definitivamente sotto il controllo  del Comune di Spoleto e del governatore pontificio, divenendo sede di podesteria spoletina fino.

    Il XIV sec. fu teatro di duri scontri tre  la ghibellina Sant’Anatolia e la guelfa cittadina di Scheggino.

    Il XV e l’inizio del XVI sec. Sant’Anatolia acquista maggior potere nei confronti dei castelli vicini. Nel 1523, Sant’Anatolia, tentò di opporsi al controllo di  Spoleto ma la rivolta fu sedata con il sangue e sant’Anatolia fu devastata  dall’esercito spoletino degli Orsini.

    Nell’anno 1551, Sant’Anatolia si organizzò con propri di Statuti.

    Nel 1799, con la caduta dello stato pontificio e l’avvento della Repubblica Romana,  Sant’Anatolia, insieme alle altre cittadine limitrofe, tentò di rivoltarsi  invano al nuovo governo

    Dal 1809 al 1814, Sant’Anatolia viene annessa al cantone rurale di Spoleto, e assurge al ruolo di capoluogo del dipartimento del Trasimeno dell’Impero Napoleonico.

    Con la Restaurazione dello Stato Pontificio Sant’Anatolia si sviluppò e pose sotto il suo controllo i Comuni di Caso, Gavelli, Monte S.Vito e Civitella.

    Nel 1860 fu annessa al Regno d’Italia, , ma solo nel  1930, riacquisterà la sua autonomia comunale.

  • Si consiglia di visitare  la chiesa della Madonna delle Grazie, che presenta un bellissimo  portale del ‘500 con un  campanile a vela e all’interno ospita affreschi di Piermatteo Gigli ed uno del XV sec. del Maestro di Eggi.

    Da vedere nei dintorni

    A Gavelli, è ubicata chiesa di San Michele (XV sec.) con le pareti interne decorate da afreeschi del XV sec. dello Spagna e allievi.

    A Caso, la chiesa di Santa Maria Assunta, al cui interno troviamo  affreschi del XIV sec. di Piermatteo Gigli e altari barocchi; la chiesa di Santa Cristina, di architettura romanica e al cui interno sono visibili affreschi del XIV-XVI sec., la chieesa della Madonna delle Grazie, del XV sec., dove  si possono ammirare affreschi dello Spagna.

    A Grotti, si consiglia di visitare: i resti del castello,  la chiesa di San Pietro del XIII sec. di origine romanica, ospita  nel suo interno affreschi del XVI e XVII sec ., a chiesa della Confraternita del S.S. Sacramento o dell’Addolorata del XVI sec. (nell’edicola originaria ci sono di affreschi del Maestro di Eggi e affreschi votivi del XVI sec .).

    Vicino  a Grotti, c’è la chiesa della Madonna delle Scentelle, datata  tardo Medioevo, al cui interno c’è il dipinto della “Madonna con Bambino” del XVI sec. opera attribuita a  Piermarino di Giacomo di Castel San Felice, allievo dello Spagna.

    A Tassinare, si trova la chiesa di Santa Lucia del XVI sec., con affreschi del XVI sec. di scuola Umbra.

    A San Martino Agelli, la chiesa di San Martino, risalente al XIII sec..

    A Castel San Felice, merita una visita la chiesa di San Felice di Narco del XII sec. che presenta una splendida  facciata adorna di archetti, un bassorilievo del XII sec., un rosone e internamente è visibile il presbiterio rialzato con affreschi del XV sec. e la  cripta.

     

  • Museo del Filato e del Tessuto in Valnerina, con particolare riferimento alla canapa. Il museo é in corso di realizzazione e per informazioni telefonare allo 0743_922129 (CEDRAV- Centro Documentazione Antropologica in Valnerina);

    Il Vivaio Forestale della Comunità Montana, con centro visite del giardino Appenninico (per le visite tel. 0743-613195) e la banca del germoplasma per la conservazione delle specie locali.

  • L’economia locale è imperniata  sui prodotti alimentari tipici: tartufi, funghi, formaggio pecorino, salumi e pesce di fiume.

    Qui a Sant’Anatolia di Narco hanno sede aziende che operano nel settore della trasformazione delle carni e una azienda di rilevanza nazionale che  opera nel settore della lavorazione e conservazione dei tartufi.

    Il turismo è in forte espansione grazie al patrimonio naturalistico e culturale che Sant’Anatolia di Narco offre a coloro che transitano per il periodo di villeggiatura estiva,.

  • La cittadina ha dato i natali al pittore Piermarino di Giacomo (sec. XVI); ai fisici ed ottici Giuseppe e Pietro Maso Campani (sec. XVII).

  • Religiose:

    29 giugno, a Grotti, “Festa di S. Pietro e Paolo”;

    giugno, “Festa di S. Felice”;

    9 luglio, “Festa del patrono Sant’Anatolia”;

    22 agosto, “Festa della Madonna delle Grazie”.

    Tradizionali:

    prima domenica di agosto, “Rievocazione starica”, con corteo in costume, sbandieratori e balestrieri;

    agosto, a Gavelli, “Festa di S.Miche/e Arcangelo e Beato Benedetto”.

    Fiere:

    27 aprile; 12 luglio; 19 settembre; 20 dicembre.