L’Umbria, posta nel cuore d’Italia, è una tra le più piccole e piacevoli regioni turistiche italiane.
Le città umbre, offrono al turista un ricco patrimonio di attrazioni turistiche archeologiche, medievali e spirituali ed un affascinante paesaggio.
Tra le città turistiche di rilievo da visitare in Umbria segnaliamo: Perugia, Terni, Assisi, Gubbio, Spoleto, Orvieto, Foligno, Città di Castello, Bastia Umbra e Narni.
Terni, città di San Valentino e visita alla Cascata delle Marmore uno spettacolo da non perdere.
Assisi, principale centro religioso della regione, meta prediletta da moltipellegrini.
Gubbio, centro più antico e medievale conservato sia negli edifici che nelle strade.
Todi, elegante città medievale, una meta turistica tra le più affascinanti dell’Umbria.
Orvieto, splendida cittadina e meta prediletta da chi ricerca un turismo di qualità.
Spoleto, città turistica d’arte e promotrice di importanti eventi culturali.
Spello, testimonianza di un’antica realtà e nota dai turisti per l’Infiorata.
Il Lago Trasimeno, luogo di castelli e borghi e splendide spiagge, sole e sport.
Le Fonti del Clitunno fiore all’occhiello del paesaggio naturalisticoumbro.
Norcia, piccolo e antico gioiello turistico offre al visitatore la possibilità di alternare escursioni gastronomiche, visita alle opere d’arteracchiuse tra le sue mura.
Tante anche le manifestazioni folkloristiche, fiere e feste tradizionaliche si svolgono durante tutto l’anno rendono l’Umbria un piacevole luogo da visitare in qualsiasi stagione.
Fin dall’età della pietra, l’Umbria sembra essere stata con i suoi abitanti, la progenitrice delle genti italiche.
Gli arnesi preistorici trovati in Umbria, per lo più a forma di amigdala, consistono in schegge litiche mousteriane, e provengono daigiacimenti a terrazze del bacino del Tevere e dei suoi affluenti.
Resti di stazioni di superficie furono portati alla luce a Torbidone e adAbeto presso Norcia e consistono in alcuni oggetti con caratteristiche delPaleolitico superiore e in altri tipici del Neolitico e dell’Eneolitico.
Al Paleolitico superiore appartiene il livello inferiore delle caverne dette “Tane del Diavolo” presso Parrano (Orvieto); all’Eneolitico unsepolcro di Poggia Aquilone (Marsciano); alla prima civiltà del ferrovanno ricondotti i sepolcreti di Monteleone di Spoleto e delle acciaierie di Terni.
Anticamente ricca di corsi d’acqua e di amena vegetazione, l’Umbria è stata meta di numerose migrazioni che hanno origine fin dal Paleolitico.
Popolazioni provenienti dal nord o stanziali, hanno abitato questaregione posta al centro dell’Italia, in posizione favorevole per scambi commerciali e traffici di diverso genere.
In età del ferro gli Umbri, popolo di origine indoeuropea, occupavano la sponda orientale mentre gli Etruschi, popolo probabilmente più “giovane” rispetto agli Umbri, occupavano la parte occidentale.
L’antica divisione, che sfociò spesso in aperto antagonismo, fra i due popoli è ancora testimoniata dalle tracce storiche, culturali, etniche eurbanistiche delle due zone.
Nelle importantissime Tavole Eugubine, risalenti al II sec. a.C. e redatte in Latino ed Etrusco, è contenuta una fondamentale testimonianza della superiorità politica e religiosa di cui godevano nel VII sec. a.C. le cittàetrusco-tiberine (Orvieto e Perugia).
Dopo un secolo di lotte, nel 308. a.C. furono però i Romani ad imporsi contemporaneamente sulle due popolazioni, conquistando l’intera regione e soffocando un vano tentativo di difesa armata attuato da Umbri eEtruschi con i loro alleati Galli e Sanniti.
Nel 299 a.C. i Romani fondarono la colonia di Narni, mentre nel 241 a.C. fu la volta di Spoleto. Grazie alla tolleranza con cui trattarono le popolazioni locali, i Romani si assicurarono la lealtà di queste quando si rese necessario fermare l’avanzata di Annibale nel 217 a.C.
Grande fattore di sviluppo per la regione fu la costruzione, sempre ad opera dei Romani, della via Flaminia, che collegava Roma all’altoAdriatico, risalendo la valle tiberina. Un nuovo focolaio di rivolta però divampo a seguito di malcontenti legati alla distribuzione agraria delle terre destinate ai veterani di Cesare e Ottaviano. Nel 40 a.C. Ottaviano fu costretto ad assediare e distruggere Perugia, per poi curarne la ricostruzione.
Sotto Augusto l’Umbria visse un periodo di grande prosperità culturalee economica. Alcune zone furono bonificate, altre furono elette a residenza di ricchi patrizi, che vi insediarono grandi latifondi. Attorno alle centuriazioni, sorsero borghi e le città si arricchirono di grandi opere pubbliche.
In epoca tardo antica, sotto Diocleziano, una riforma voluta dall’imperatore dissolse il confine naturale del Tevere tra Etruria eUmbria, costituendo un’unica regione chiamata Tuscania.
Caduto l’Impero romano, in una temperie di generale degenerazione e depauperamento delle terre e dell’economia, l’Umbria fu oggetto di conquista di Visigoti e Ostrogoti. Devastata gravemente nei primi secoli del M. E. dalle invasioni barbariche, la regione fu, a partire dalla fine del sec. VI, divisa in due parti, una longobarda, che formò il ducato di Spoleto, e una bizantina, costituita dal ducato perugina, via di comunicazione tra l’Esarcato e la Pentapoli da una parte e il ducato romano dall’altra.
Il bizantino Narsete conquistò una terra ormai afflitta da abbandono, distruzione e povertà.
Poi l’Umbria fu oggetto di conquista di Longobardi; questi, movendo dalla Pannonia, una regione che corrisponde più o meno all’attualeUngheria, dilagarono nella pianura padana e poi verso l’Italia centrale emeridionale. Eletta Pavia sede dei re, i vari capi si divisero i restanti territori chiamandoli ducati: tra questi ebbe particolare importanza quello di Spoleto , una piccola città che, già centro umbro e poi romano, si trovò a dominare non solo su tutta l’Umbria, ma anche su buona parte delle Marche e dell’Abruzzo.
Sconfitti i Longobardi, Carlo Magno confermò la donazione di queste terre al Papato, donazione fatta in precedenza da Pipino. Dappertutto fiorirono castelli, monasteri e borghi fortificati che ancora oggi costituiscono il vanto della Regione.
Rocche e fortezze resero la zona, ormai senza alcun valore economicoe commerciale, estremamente importante dal punto di vista militare.
L’ambiguità della donazione di Pipino però porto presto allo scontro fraPapato e Impero.Nel 1155 Spoleto resistette strenuamente a Federico Barbarossa e fu rasa al suolo.
In epoca comunale, Innocenzo III e i suoi vescovi tentarono di recuperare il dominio su una terra ormai sotto il solido controllo dei comuni, dando adito ad aspri scontri fra città guelfe e città ghibelline.
I Guelfi erano principalmente costituiti dai ricchi mercanti che, per continuare i loro traffici, necessitavano del sostegno ecclesiastico.Perugia fu città di grandi tradizioni guelfe, dato che era l’unica a poter vantare interessi commerciali che travalicavano i confini regionali.Ghibellina fu invece Foligno e gli esponenti della sua aristocrazia, legata da sempre all’Imperatore.
Nel 1244 il Papato consolidò il suo potere facendo leva proprio sull’importante comune di Perugia e la regione conobbe un altro periodo di fioritura economica e culturale.
A partire dal XIV sec. però, la difficoltà a reggere la concorrenzacommerciale delle città toscane e marchigiane affacciate sul mare e diverse tensioni sociali fecero sì che in molte città presero piede le Signorie. Contemporaneamente sorgevano in Umbria le prime signorie locali e vi intervenivano altri potentati italiani, come Gian Caleazzo Visconti (1400); nessuno però riuscì a creare un dominio vasto e saldo In questo periodo non furono poche le ribellioni contro il potere dei Papi e nella prima metà del XV il Signore di Perugia Braccio da Montonesottomise le città di Foligno, Todi, Assisi e giunse fino a Roma.
Morto Braccio nel 1424, Lo spirito autonomistico della regione venne definitivamente domato nel 1540 dal Papa Paolo III e la Chiesa iniziò la riconquista dell’Umbria, restaurando il suo potere su Perugia nel 1540. Solo Gubbio rimase nelle mani del Duca di Urbino.
Il potere pontificio fu interrotto dagli eserciti di Napoleone, a cui si deve l’unione dell’Umbria alla Repubblica romana (1798) e la successiva annessione all’impero nel 1808, con il nome di dipartimento delTrasimeno.
Restaurato il governo papale nel 1814, il dominio pontificio, dopo aver fatto parte, durante il periodo napoleonico dell’impero francese, nel 1831 la regione partecipò attivamente ai moti liberali delle Romagne e nel 1849 aderì alla repubblica romana. Dopo l’occupazione delle truppe austriache, un moto antipontifìcio, scoppiato a Perugia nel 1859, venne crudelmente represso.
L’Umbria fu così ridotta ad una semplice provincia dei territori della Chiesa fino al 1860, quando fu incorporata dalle truppe piemontesi diVittorio Emanuele II nel neonato stato italiano, dopo il plebiscito, facendola ritornare alla sua originaria identificazione storico-territorialeromana come regione Umbria.
Dopo l’unità, e più marcatamente nei primi cinquant’anni del XX secolo, vide rafforzarsi quella bipartizione che l’aveva contraddistinta sin dai tempi dei romani: una parte rimase caratterizzata dalla persistenza dell’economia agricola e dal rilievo culturale della capitale, Perugia; l’altra, con epicentro a Terni, fu segnata dalla diffusione delle fabbrichelegate al settore dell’industria pesante.
- L’ Umbria è l’unica regione del’Italia peninsulare che non sia bagnata dal mare: il suo territorio è quasi interamente montuoso con ripide montagne al confine con le Marche e con morbide ondulazioni collinariche intersecano tutta la vallata percosa dal Tevere.
La catena appenninica prende il nome di Appennino Umbro-Marchegiano e digrada rapidamente ad occidente verso la valle del tevere.
La sezione più elevata è quella meridionale che comprende i Monti Sibillini culminanti con il Monte Vettore a 2476 mt, che tuttavia si trova quasi interamente nelle Marche; anche le altre cime più elevate dell’Appennino si trovano nel territorio marchigiano.
I fianchi delle montagne sono molto ripidi e interrotti da profonde vallimentre le cime dei monti sono spesso arrotondate o spianate.
Il solco segnato in parte dalla valle del Tevere e in parte dalla Valle Umbra, attraversata dal Topino, dal Chiascio e dal Clitunno, divide la sezione appenninica da un’altra serie di rilievi che si estendono fino ai confini occidentali della regione: è questa la sezione umbra dell’Antiappennino che si presenta con cime dolci e arrotondate.
Fra i rilievi dell’Appennino e dell’Antiappennino si aprono vaste aree pianeggianti il cui fondo era occupato, in tempi remoti, da bacini lacustri; col passare del tempo questi bacini furono in parte colmati dai detriti trasportati dai fiumi ed oggi il loro fondo si presenta di solito quasi perfettamente piano e circondato da colline. Il più ampio bacino è quello della Valle Umbra che, compresa tra Foligno e Spoleto, è percorsa dal Topino e dal Clitunno, e presenta il paesaggio più suggestivo della regione.
Sul suo fianco orientale s’innalza ripido, con i suoi 1290 metri di altezza, ilmondo Subasio, sui cui crinali si susseguono una serie di cittadine ricche di ricordi storici e di tesori d’arte: Assisi, Spello, Foligno, Spoleto.
L’altro grande bacino intermontano è la valle percorsa dal Tevere oValle Tiberina, stretta al suo inizio, presso Città di Castello, poi sempre più ampia fino a Todi.
Le altre conche sono la conca di Norcia, di Cascia, di Gualdo Tadino e di Terni.
Il territorio è prevalentemente montuoso (per il 53%) e collinare (41%) e presenta un’esigua porzione di territorio pianeggiante (6%).
La regione offre una grande varietà di caratteri morfologici epaesaggistici attraverso il susseguirsi di vallate, catene montuose,altipiani e pianure, che costituiscono la caratteristica geografica dominante.
Il territorio umbro fu diviso, negli anni ’70, in 12 comprensori, all’interno di ciascuno dei quali si osserva un certo grado di omogeneità a livellogeografico-orografico, linguistico-dialettale e turistico.
- L’Umbria mistica nasce con quello che sarà il fondatore delmonachesimo: san Benedetto da Norcia (480-547).
I monasteri da lui creati hanno fatto la storia e la cultura dellareligiosità. In Umbria i monasteri più importanti sono San Pietro, aPerugia, Sassovivo, nei pressi di Foligno, Santa Maria di Valdiponte, a Montelabbate vicino a Perugia, San Benedetto del monte Subasio, nei pressi di Assisi, San Salvatore di Monte Corona e l’abbazia di Petroia, nei pressi di Città di Castello.
Nel XIII secolo ad Assisi nacquero due figure importanti per ilcattolicesimo: san Francesco (1182-1226) e santa Chiara. Gli splendidi affreschi di Giotto, Cimabue, Lorenzetti e Simone Martini, presenti nella basilica assisana, fanno ben comprendere la potenza della religiosità medioevale e il fervore mistico del tempo.
A Todi, nella cripta della chiesa di San Fortunato, riposa Jacopone da Todi, seguace di san Francesco.Ai monasteri benedettini efrancescani si aggiunge la basilica e il monastero di santa Rita a Cascia, mentre a Terni troviamo la basilica dedicata a san Valentino,vescovo ternano decapitato a Roma nel 273.
Vanno infine citati san Rinaldo di Nocera Umbra, sant’Ubaldo di Gubbio, san Feliciano di Foligno, e ancora la beata Angela da Foligno, santa Chiara da Montefalco, e san Rufino di Assisi.
Meritano una citazione anche Madre Speranza, fondatrice dell’ordine dei “Figli e ancelle dell’Amore Misericordioso“, sepolta a Collevalenza di Todi, e la beata Vanna da Orvieto, protettrice delle sarte e delle lavoranti dell’ago.
- Nel Museo archeologico nazionale dell’Umbria e al Museo “Claudio Faina” di Orvieto sono conservati numerosi reperti preistorici che attestano come l’Umbria cominciò ad essere abitata già dal paleolitico. In particolare la statuetta, nota come “Venere del Trasimeno“, rinvenuta nei pressi del lago Trasimeno è risalente al paleolitico superiore.
A Poggio Aquilone di San Venanzo (TR) è stata rinvenuta una tomba appartenente al neolitico superiore. Le “Tane del Diavolo” di Parrano(TR), complesso carsico alle pendici del Monte Peglia, costituiscono uno dei più interessanti siti archeologici della preistoria umbra.
Abitate sin Paleolitico Superiore, i reperti archeologici rinvenuti al loro interno a partire dai primi scavi del Calzoni (attorno agli anni Trenta), testimoniano la presenza di una notevole industria litica.
Al periodo di transizione dall’età del bronzo a quella del ferro è riferibile il sepolcreto di Monteleone di Spoleto, famoso soprattutto per aver riportato alla luce lo splendido carro bronzeo laminato d’oro, oggi conservato al Metropolitan Museum di New York.
- Chiese romaniche, cattedrali gotiche, basiliche ed antichi palazzi stanno ancor oggi a testimoniare la grande produzione artistica che, dal XII al XVI secolo, diede all’Umbria capolavori immortali.
Sull’onda del grande fervore religioso, impresso soprattutto dagli ordini mendicanti, gli artisti da tutte le parti d’Italia vennero nella regione a lavorare, facendo scuola con le loro opere straordinarie. Ma una disciplina, in particolar modo, segnò il trionfo artistico dell’Umbria: la pittura.