
Todi è un elegante città medioevale situata sulla cima di una collina che sovrasta la bellissima valle del Tevere, meta turistica tra le più affascinanti dell’Umbria.
Abitanti: Tuderti
Altezza s.l.m.: 410 m
Distanza da Perugia: Km 45
Giorni di mercato: SabatoFrazioni: Asproli, Cacciano, Camerata, Canonica, Casemascie, Cecanibbi, Chioano, Colvalenza, Crocefisso, Cordigliano, Duesanti, Ficareto, Fiore, Frontignano, Il ci , Izzalini, Loreto, Lorgnano, Montemolino, Montenero, Monticello, Pantalla, Pesciano, Petroro, Pian di Porto, Pian di San Martino, Pontecuti, Stazione,Porchiano, Quadro, Ripaioli, Romazzano, Rosceto, San Damiano,Torre Ceccona,Torre Gentile,Vasciano.
Stazione Ferroviaria:
EC.U., Ferrovia Centrale Umbra a Todi a 3 Km a Ponte Rio
Autostrada del Sole (Firenze- Roma) provenendo da Roma uscita a Orte quindi proseguire su Superstrada E-45 direzione Terni-Perugia; provenendo da Firenze, uscita Orvieto quindi direzione Perugia su SS Orvieto o Todi.Provincia di Perugia
Informazioni turistiche IAT.Pro Loco
tel 07558942526-8943456C.O.Tour del Tuderte
Tel. 075/8943687Todi è ubicata al centro di un caratteristico paesaggio collinare, su un colle che domina tutta la vallata ,dove il torrente Naia confluisce nel fiume Tevere.
Le origini della città di Todi sono antichissime.
Le leggende narrano a tal proposito storie meravigliose: una di queste racconta che Todi si chiamò inizialmente Ecli (da Ercole = Eracle).dal fondatore Ercole che qui avrebbe ucciso Caco; un’altra leggenda vuole che Todi fosse fondata, invece, dai Veii Umbri nel luogo dove un’aquila, depose il drappo che aveva loro carpito mentre pranzavano.
Le testimonianze storiche ci dicono con certezza che già nel V-VI sec. a.c. Tudere (o Tudete che vuoi dire confine) , era un insediamento degli Umbri, al confine fra il territorio etrusco e quello umbro.
Todi fu conquistata dai Romani, verso il IV sec. a.c., e a seguito di ciò la città fu ingrandita e fortificata con una seconda cinta muraria; vennero costruiti il teatro, un anfiteatro, templi dedicati ai dei pagani e le terme.
Todi affiancò Roma nella Battaglia del Trasimeno contro Annibale. Todi si presentò con i suoi uomini con il nome di Marzia in onore al dio Marte come ci indica il ritrovamento della famosa Statua di Marte nel 1837, (oggi custodita nei Musei Vaticani).
Nel 89 a.C.la città divenne Municipio romano, ascritto alla VI Regione Augustea e alla Tribù Clustumina.
Nel 60 a.c. divenne Colonia julia Fida Tuder con facoltà di coniare moneta propria.
Con la caduta di Roma, Todi (l’allora Tuder), grazie alle sue fortificazioni , si difese dalle devastazioni delle invasioni barbariche.
Nel 757 furono ristabiliti i confini tra i possedimenti dei longobardi e lo stato Pontificio (con l’incontro tra il re longobardo Desiderio e papa Paolo I) e Todi fu annessa nel Ducato di Roma .
Todi divenne Libero Comune nel XII sec. e fu governata dai consoli fino al 1201 e poi dal podestà.
Todi visse un periodo di lotte interne ( tra le fazioni guelfe e ghibelline) ed esterne contro i Comuni limitrofi di Orvieto, Narni e Spoleto, e nel 1208 , raggiunse la massima espansione territoriale. annettendo Terni ed Amelia
Nel 1237 Todi entrò a far parte della Lega delle città umbre.
Nel 1240 respinse gli attacchi dell’esercito imperiale di Federico Il ( grazie alla presenza della terza cinta muraria costruita nel 1209).
Nel 1367 iniziò un lento decadimento, Todi perse la sua autonomia comunale, ad opera di Guglielmo di Grimoard, fratello di papa Urbano V; la città passò sotto il controllo di varie signorie: i Malatesta di Rimini, Biordo Michelotti, Ladislao D’Angiò re di Napoli, Braccio da Montone, Francesco Sforza ed infine fu annessa definitivamente nello Stato della Chiesa.
Nel 1523 la città cadde in una grande crisi demografica a seguito della peste che ridusse a metà la popolazione.
Successivamente grazie all’opera del vescovo Angelo Cesi, la città si risollevò; anche le attività artistiche e culturali risorsero con la costruzione di nuovi palazzi e chiese, nella città giunsero artisti da tutta Italia.
Nel 1860 entrò a far parte del Regno d’Italia.
Todi è una delle più belle cittadine dell’Umbria. Todi ha mantenuta intatta l’urbanistica caratteristica del borgo medioevale con le sue tre cerchia di mura: preromana, romaana, e medioevale.
In epoca preromana fu costruita la prima cinta, che è visibile ancora in alcuni punti della città, costruita con grandi blocchi di travertino sistemati a secco uno sull’altro. I resti, sono ancora visibili presso le porte Libera, e Marzia.
In epoca romana venne creato un secondo cerchio di mura, di cui oggi restano le porte di Santa Prassede, delle Milizie o della Catena o di Sant’Antonio ed Aurea.
Nel 1244, in pieno medioevo, fu ultimata la terza cinta che si allunga per quattro chilometri, ancora in gran parte visibile con i suoi torrioni e le porte: Romana, Orvietana, Fratta e Perugina.
All’interno si snoda la città divisa, già dal XIII sec., in sei rioni.
Il primo monumento che si consiglia di visitare è la chiesa di Santa Maria della Consolazione, iniziata nel 1508 ed ultimata nel 1606. L’edificio, realizzato su progetto del Bramante, fu opera di vari artisti tra cui: Antonio da San gallo, Baldassarre Peruzzi, l’Alessi, il Vignola, Ippolito
L’edificio concepito in puro stile rinascimentale, con pianta a croce greca, si apre all’interno con quattro absidi e due ordini di pilastri corinzi, con bellissimi capitelli scolpiti principalmente da Francesco di Vita, Ambrogio da Milano, Filippo da Meli.
La cupola della Santa Maria della Consolazione è attribuita a Francesco Casella. All’interno della chiesa troviamo molte opere d’arte: le statue degli Apostoli, della scuola dello Scalza e un affresco della “Maestà”.
In piazza della Repubblica sorge la chiesa di San Fortunato, costruzione gotica del 1292 dedicata al patrono della città, opera di Giovanni Santuccio da Fiorenzuola di Spoleto.
La facciata rimase incompiuta, presenta un grande portale centrale, due laterali, ed un campanile (1460) sormontato da una cuspide piramidale.
All’’interno, scorgiamo tre navatee e la Cripta dove è sepolto Jacopone da Todi, il poeta religioso del Duecento che, entrò a far parte dell’Ordine Francescano.
Fu acerrimo sostenitore della corrente degli spirituali, ribellandosi a papa Bonifacio VIII il quale lo scomunicò e lo fece incarcerare per circa sei anni.
Tra le opere d’arte, custodite nella chiesa, possiamo menzionare : una “Madonna col Bambino e due Angeli”, del 1432, opera di Masolino da Panicale; affreschi del’300 di scuola Giottesca ed un bel Coro ligneo del 1590, opera di Antonio Maffei.
Attiguo alla chiesa c’è il convento di San Fortunato, dove si trova la Biblioteca e l’Archivio storico che custodisce ben 246 preziosi codici del XII sec.
In piazza Jacopone sorge il Monumento a Jacopone da Todi, edificato nel 1930, nel settimo centenario della nascita, con materiale antico tra cui un frammento dell’VIlI-IX sec.; la scultura bronzea è opera dell’artista Gemignani.
Nelle immediate vicinanze troviamo il Teatro Comunale, del 1872, opera dell’architetto aretino Carlo Matteschi. Di particolare rilievo il sipario dipinto dal perugino Annibale Brugnoli raffigurante 1″‘Arrivo a Todi di Ludovico Ariosto”, avvenuto nel 1531.
A pochi passi dal Teatro Comunale è ubicata Piazza del Popolo, considerata una delle più belle piazze d’Italia.
L’eleganza di questa piazza è data dalla sua sua grandezza e per i monumenti che vi si affacciano. La Cattedrale, o Duomo, dedicata a Santa Maria Assunta, edificata nell’XI sec., sui resti della precedente chiesa, ha subito molti interventi: fu rifatta nei secoli XIII-XV; risistemata all’interno nel XVI sec.; subì nuovi interventi nella metà del XIX sec. infine restaurata nel 1953-1958.
La Cattedrale presenta una facciata imponente, con una lunga scalinata, tre portali, tre rosoni (il rosone centrale è datato 1520), e il campanile del XIII sec.
All’interno possiamo notare un’architettura organizzata su tre navate, con pianta a croce latina e una quarta navata costruita nel XIV sec.; qui il visitatore può ammirare molte opere d’arte: sulla contro facciata, il dipinto “Giudizio Universale” opera di Ferraù di Faenza, della fine del XVI sec.; ai pilastri dell’abside troviamo due tavole ed un’altra, raffigurante la “Trinità”,nei pressi del fonte battesimale tutte e tre opere dello Spagna; tre statue della scuola di Giovanni Pisano; un Crocifisso, dipinto su tavola, del XIII sec., di scuola Umbra; un coro ligneo intagliato ed intarsiato da Antonio e Sebastiano Bencivenni da Mercatello del 1530, e scendendo nella cripta del XII sec., possiamo ammirare un Crocifisso ligneo del XVIII sec.
Restando in piazza del Popolo possiamo ammirare il Palazzo del Capitano.
Il palazzo del capitano concepito in stile gotico, ultimato verso il 1293 presenta al piano terra un grande porticato con le lapidi commemorative del XIX sec..
La facciata disposta su due piani, su cui si aprono trifore gotiche, si accede mediante una grande scalinata esterna costruita nel 1267.
Entrando, sulla sinistra, vi è la Sala del Capitano che reca sulle pareti porzioni di affreschi del XIII e XIV sec. ed una grande “Crocifissione” del XIV sec..
Slla destra, invece, vi è la Sala del Consiglio Generale (fa parte dell’attiguo Palazzo del Popolo) sede del Museo Lapidario in cui sono custoditi vari reperti archeologici.
Al terzo piano si trovano: la Pinacoteca, che custodisce dipinti del Polinori, dello Spagna, del Bencivenni, manufatti di ceramica, oreficeria, arredi sacri, armi, ecc.; il Museo Etrusco Romano custodisce reperti di scavi archeologici nel territorio tuderte fra cui: monete, ceramiche, statue, suppellettili ed una copia della statuetta in bronzo del Marte di Todi (originale è custodito nei Musei Vaticani).
Attiguo al Palazzo del Capitano e interamente poggiato su grandi piloni, troviamo il Palazzo del Popolo, uno dei più antichi palazzi comunali italiani la cui costruzione fu iniziata nel 1214.
Da un punto di vista architettonico è concepito in stile lombardo-gotico. L’ edificio, ornato da merli ghibellini, presenta due ordini di finestre, a cui è stata aggiunta nel XIX sec. la trifora centrale ed un basso portico.
Alla sua sinistra è poggiata la Torre Campanaria, del 1523, in cui nel 1524 fu montato un orologio, opera di Tebaldo Persiani da Fabriano.
A sud della piazza il Palazzo dei Priori, edificato tra il 1293 . e il 1347 fu sede di podestà, priori, governatori ed alti prelati, che si alternarono al governo di Todi.
Modificato nel 1513 da papa Leone X, il palazzo ha conservato il suo originario stile gotico.
La facciata ha due ordini di finestre ed in alto, appoggiata su due mensole, una grande aquila di bronzo del 1340, opera di Giovanni di Giliaccio; sulla sua sinistra si eleva la torre a pianta trapezoidale costruita sul finire del 1330.
Nei pressi del duomo troviamo Palazzo Landi Corradi (Vignola), del 1593, con un bel portale del Vignola.
Proseguendo in via Rolli troviamo l’ingresso dell’antico Convento di San Giovanni Battista, del 1521, detto Monastero delle Lucrezie, dal cui piccolo chiostro si può ammirare il panorama della valle di ponente e le cinta murarie etrusco-romane.
Sempre in via Rolli, si affaccia il Palazzo Vescovile del 1593, fatto costruire dal vescovo Angelo Cesi, su cui è apposto lo stemma dei Cesi ed un bel portale attribuito al Vignola.
All’interno del Palazzo Vescovile ci sono affreschi del XVI-XVII sec. di Andrea Polinori e di Ferraù Fenzoni.
Al termine della salita è ubicato il Palazzo Cesi, del XVI sec., residenza privata dei vescovi Paolo Emilio, Federico ed Angelo, progettato da Antonio da Sangallo il Giovane.
Giungendo in Piazza Garibaldi si affaccia il Palazzo Atti (poi Corsini) edificato per volere di Viviano Atti nel 1552 e, sempre dalla piazza, si può godere di una stupenda vista panoramica sulla Valle del Tevere fino a Perugia. Qui da ammirare la statua di Giuseppe Garibaldi.
Inoltrandoci in Corso Cavour, sulla destra, incontriamo la Fonte Cesia, o “della Rua”, edificata
nel 1606 per volontà del vescovo Angelo Cesi per convogliare le acque provenienti dalla Rocca, e restaurata nel 1925.
Proseguendo si giunge a Porta Marzia, facente parte del “primo cerchio” delle mura etrusche, dove nei pressi, troviamo la ex chiesa dei SS. Filippo e Giacomo del 1630, in cui si custodiscono dipinti
del XVI sec. di F. Oddi ed altre del XVII sec. di scuola Umbra.
Si consiglia poi, di effettuare una visita presso la chiesa di Santa Maria in Camuccia, edificata nel VIII sec., e completamente rifatta nel XIII sec.
La facciata ha un elegante portale affiancato da due colonne con capitelli corinzi.
Accedendo all’interno possiamo ammirare diverse opere d’arte:una tela del XVII sec. di Bartolomeo Barbiani, detto il Poliziano; affreschi del XIV-XV sec., una scultura lignea del XII sec. della “Vergine in trono ed il Bambino Benedicente”.
Nei pressi di Porta Aurea, incastonata nel “primo cerchio” delle mura etrusco-romane, troviamo
la chiesa di San Giuseppe, del 1642, che custodisce una “Sacra Famiglia” del 1623 di Andrea Polinori, tele del XVII sec. ed un argano del 1729.
Risalendo, prima di giungere a Porta Marzia, svoltando a destra si entra in Piazzale del Mercato Vecchio, con imponenti ruderi romani, noti come i Nicchioni, risalenti alla prima metà del I sec. a.c..
Nelle immediate vicinanze si trova la chiesa di San Carlo (già Sant’Ilario), del XII sec., con
un alto campanile a vela a due ordini di trifore e un elegante finestra a ruota. All’interno si può ammirare un affresco attribuito allo Spagna (“Madonna della Misericordia”) ed una tela del 1640 del Poliziano.
In rapida successione troviamo poco più avanti la Fonte Scannabecco, edificata nel 1241 dal podestà di Todi, Scannabecco dei Fagnani da Bologna. La Fonte è impreziosita dalla presenza di un portico sostenuto da sette colonne e da quattro vasche collegate da un sistema di sfiori progressivamente più bassi.
Merita una sosta anche la chiesa di Santa Prassede e all’ex convento degli Agostiniani; riedificata nel 1320, custodisce numerosi dipinti del XVII sec.
Nei pressi di Porta Romana che fa parte del complesso delle antiche mura medioevali troviamo due chiese, una poco distante dall’altra: la chiesa di San Filippo e la chiesa di San Nicolò de Criptis. La prima, edificata alla fine del XV sec. custodisce all’interno una Pala d’altare del 1738 di Pier Francesco Barla; un affresco del XIV sec. qui traslato dalla contigua Porta Romana; una statua in marmo raffigurante il Santo Titolare, e le ossa del Santo (sotto l’altare maggiore) traslate qui nel 1677.
Invece, la chiesa di San Nicolò de Criptis esisteva già nel XII sec. e nel XIV fu ampliata. Al suo interno possiamo ammirare un dipinto del Polinori del 1644 (San Terenzio); tele del XVII sec. ed un Fonte Battesimale del 1607. La parte più antica della chiesa fu edificata sui resti dell’Anfiteatro Romano.
Nei pressi del centro storico sorge anche il Parco della Rocca ed il Mastio (1373), con resti di antiche fortificazioni.
Appena fuori le mura, sulla vecchia strada provinciale per Perugia, si trova il Tempio del SS. Crocifisso costruito nel 1591 dove sorgeva una Maestà nella quale era dipinta una “Crocifissione”.
Questo era il luogo dove venivano impiccati i condannati a morte.
L’architettura dell’edificio presenta una a pianta a croce greca, con una cupola rotonda.
Al suo interno è visibile l’ affresco della “Crocifissione” che era nella Maestà; un dipinto del 1616 di Giovanni Baglioni, affreschi del 1640 attribuiti al Polinori; quattordici quadri ad olio della “Via Crucis” attribuiti al tuderte Domenico Pentini (XVIII sec.) ed un paratoio in noce della fine del XVII sec ..
Da vedere nei dintorni
Il territorio comunale tuderte, ebbe ben 365 castelli, innumerevoli chiese e luoghi devozionali (maestà, cappelle votive).
Questo territorio attraversato da verdi colline, è un susseguirsi ininterrotto di torri di avvistamento, castelli, abbazie, chiese e resti di monumenti di ogni genere.
Tra i castelli pressoché intatti, che ancora conservano la loro fisionomia medioevale, da vedere sono: il Castello di Fiore, costruito nel XV sec. da Mariano degli Atti, di cui si può ancora oggi ammirare la potente struttura; il Borgo di Frontignano, del XIII sec., importante castello medioevale; il Castello di Ilci , del XIII sec., già antico insediamento romano; il Castello di Montenero e Pesciano, antico feudo dei conti Lamberti; il Castello di Porchiano e la Torre Bernardini, del XIII sec., antico latifondo della Gens Aufidia; Santa Maria delle Rotelle e Torrione, nei pressi di Collevalenza, del XIII sec., con la chiesa di Santa Maria delle Rotelle del XVIII sec .
Tra le chiese,merita una citazione il Convento di Montesanto, posto su una collina dopo il tempio della Consolazione.
Tra le cappelle votive, quella di Pian di Porto, ai piedi del Colle di Todi, in ricordo del fallito tentativo da parte dei fiorentini di trafugare il corpo di San Filippo Benizi, morto a Todi nel 1283.
Infine si consiglia una visita a Collevalenza presso il Santuario e chiesa dell’Amore Misericordioso edificato nel 1965 dall’architetto spagnolo Guido La Fuente su volontà di Suora Speranza, (di cui è in corso un processo di beatificazione) ogni meta di migliaia di pellegrini devoti.
Todi ha sempre basato la sua economia su un tessuto produttivo che prevede numerose attività coinvolte nei comparti dell’artigianato, agricoltura e commercio.
Per quel che riguarda l’artigianato, Todi, è conosciuta per l’abilità dei suoi falegnami specializzati nella produzione del mobile antico, soprattutto rinascimentale, e del ferro battuto.
Il turismo si sta avviando a diventare la voce più imporrtante dell’economia locale, grazie al grande patriimonio storico-artistico-culturale e natuuralistico della città e del suo territorio.
Todi offre un ottimo sistema di attività ricettive e una serie di importanti manifestazioni culturali che la rendono un’ambita meta per un turismo nazionale ed internazionale
Museo Pinacoteca, piazza del Popolo – Te!. 075-8956216.
Mostra permanente d’Arte Moderna e Contemporanea. Presso Complesso delle Lucrezie tel. 075-589561
Galleria Extra Moenia Arte Contemporanea, p.zza Garibaldi – Tel. 075-8944867
La città ha dato i natali ad eminenti personaggi tra i quali: papa Martino I (649-655); jacopo de’ Benedetti (1230-1306), detto jacopone da Todi, Francescano spirituale, grande poeta latino e volgare, ed autore delle note “Laudi”; il pittore Andrea Polinori (1586-1648); il poeta e patriota Giuseppe Cocchi (1813-1881); il poeta e letterato Luigi Morandi (1844-1922).
Religiose:
14 ottobre, “Festa del patrono San Fortunata”;
8 settembre, “Festa della Madonna della Consolazione”;
30 ottobre, “Festa del Santuario di Collevalenza”.
Tradizionali:
settembre, “Settembre Tadino” sagra paesana nelle frazioni, nel periodo estivo.
Culturali:
aprile, “Rassegna Antiquario D’Italia”
luglio-agosto Todi Notte musica classica, etnica, bande, rock;
primi settembre, “De Quintana Vel Mittarella”, torneo storico dei rioni;
ultima settimana di agosto, prima di settembre,”Festival di Tadi”
I settembre – I ottobre, “Mostra Mercato Nazionale dell’Artigianato”
seconda settimana di ottobre, “Centro Studi della Spiritualità Medioevale”, prestigioso convegno internazionale sul tema.
Sportive:
estate, “Gran Premio Italiano Mongolfieristico”, con esibizione di variopinte mongolfiere provenienti dall’Italia e dall’estero; manifestazioni varie durante il corso dell’anno, per informazioni telefonare Comune di Todi o Pro Loco Te!. 075/8942526.
Fiere:
Il novembre; ogni seconda domenica del mese mercatino, in piazza Del Popolo, di modernariato, antiquaariato.
Giorno di mercato:
sabato