Castelviscardo

Castelviscardo

Castel Viscardo sorse, probabilmente, insieme con il castello, tuttora esistente, nel 1263 quando Guiscardo di Pietrasanta, nipote di papa Urbano IV, lo fece costruire attorno ad una torre edificata dai monaci Benedettini.

 

  • Abitanti: 2.836 (Castellesi)
    Superficie: Kmq 26,25
    Altezza s.l.m.: 507m
    Distanza da Terni: Km 81
    Prefisso: 0763
    C.A.P.: 05014

    Frazioni: Borgata, Pianlungo, Le Prese, Monterubiaglio,Viceno

    Stazione Ferroviaria:
    FS Allerona-Castel Viscardo a 9 Km

    Autostrada del Sole (FirenzeeRoma) uscita a Orvieto a 14 Km.

    Provincia di Terni
    Informazioni turistiche I.A.T.
    Tel. 0763-341772

    Pro Loco
    Tel. 0763-361010

    Giorni di Mercato: Venerdì

  • La zona di Castel Viscardo era già abitata in epoca etrusca, come documentato da recenti reperti archeologici, risalenti al VI sec. a. c., rinvenuti in località Caldane. In epoca romana il passaggio di due importanti strade, la Cassia e la Traiana Nuova che lambiva l’attuale paese, lasciano supporre che anche in quell’epoca la zona fosse abitata, come il vicino centro frazionale di Monterubiaglio. Castel Viscardo sorse, probabilmente, insieme con il castello, tuttora esistente, nel 1263 quando Guiscardo di Pietrasanta, nipote di papa Urbano IV, lo fece costruire attorno ad una torre edificata dai monaci Benedettini. Il “Castello di Madonna”, così chiamato Castel Viscardo nel XIV sec. per una certa Madonna Antonia, moglie di Bonifazio Ranieri proprietario del fortilizio, in seguito fu possesso della potente famiglia orvietana dei Monaldeschi della Cervara che, per oltre due secoli, dominò il feudo. Dopo i Monaldeschi della Cervara il castello passò ai nobili romani Veralli e quindi alla famiglia Spada, insignita nel 1777 del titolo di Principi da papa Pio VI. Gli Spada ebbero molta importanza nelle vicende storico-artistico-economiche di Castel Viscardo e la governarono ininterrottamente fino al 1921. Sotto il dominio di questa famiglia il castello fu restaurato e modificato nelle sue forme come ancor oggi le possiamo ammirare; abbellito con arazzi, dipinti e quadri.

    Durante la Repubblica Romana Castel Viscardo fu unito al Cantone di Orvieto, mentre nel 1861 entrò a far parte del Regno d’Italia come Comune autonomo al quale venne aggregato nel 1879, come frazione, Monterubiaglio.

    Nel 1927 entrò a far parte della Provincia di Terni.

  • Il trecentesco “Castello di Madonna Antonia”  è una massiccia costruzione a pianta trapezoidale irregolare, con poderosi torrioni cilindrici angolari ed una seicentesca porta d’ingresso. Nel castello è conservato un prezioso e ragguardevole archivio storico.

    La chiesa parrocchiale della SS.Annunziata, edificio religioso principale di Castel Viscardo, fu eretta nel 1682 da Orazio Spada, su progetto dell’architetto Giuseppe Brusatti Arcucci,  ed edificata su una preesistente cappella, fatta erigere dai Monaldeschi, intitolata a Santa Caterina da Alessandria. Il campanile, opera di Domenico Fortunelli di Castel Viscardo (detto il “Mostro”) del 1920, termina con una cupola rotonda ricoperta da cotto a squame. L’interno, a navata unica, custodisce importanti opere: una Pala d’altare di Nicolò Tornioli (1598-1651), tele di Carlo Maratta (1683-84), del Bernabei di Perugia e del tedesco Wernle, un prezioso Crocifisso in avorio monoblocco di autore ignoto, dono del Re Sole Luigi XIV di Francia al cardinale Fabrizio Spada Veralli, legato pontificio a Parigi, ed una bandiera turca strappata nel 1674 dal Cavaliere di Malta, Fra’ Alviano Spada Veralli, al servizio della Repubblica di Venezia, durante un’azione navale in una baia dell’Asia Minore.

    Da vedere nei dintorni

    Monterubiaglio, di origine romana, e citato nel “catasto orvietano” del 1292 col nome di Castel Rabbialo è sorto attorno al proprio castello, che risale al XIII sec.. Fu il feudo della potente famiglia orvietana dei Monaldeschi, e subì le stesse vicende del vicino Castel Viscardo.

    Il castello ha quattro torri poste agli angoli e forma quadrangolare,  con una sola porta d’accesso.

    Viceno, costruito nell’875 sui ruderi di un colombario etrusco, fu uno dei primi castelli dell’orvietano e feudo della potente famiglia dei Monaldeschi della Cervara. Il castello conserva ancora il suo antico fascino, circondato da case medioevali su cui spicca la chiesa parrocchiale eretta nel 1740, dedicata a San Nicola di Bari.

  • La produzione del vino “Orvieto Classico” e dei laterizi fatti a mano, sono i cardini su cui poggia l’economia locale. Il terreno ricco di conglomerati argillosi ha favorito da secoli lo sviluppo di numerose fornaci che seguono un procedimento artigianale fin dal XVI secolo. Notevole anche la produzione di mobili, ceramiche artistiche ed abbigliamento.

  • Religiose: 3-5 Maggio,”Festa del patrono della Santa Croce”; 25-28 Agosto,”Festa del patrono Sant’Antonio”.

    Tradizionali-Culturali: 5 Gennaio, “La Vecchiarella”; 6 Gennaio, “La Pasquarella”, canti dalle 4 del mattino; Aprile, settimana di Pasqua, “Passione”, rievocazione della Passione di Cristo; Aprile, “11 Mercatino del Dilettante”; Agosto, “Teatro Amato”, con gruppi teatrali dell’Italia Centrale; Agosto, “Agosto Castellese”, al parco Villa Valentini; Agosto, “Sagra della Cannelletta”; Ottobre-Novembre, “Festa della Castagna”; Novembre, “11 Mercatino del Dilettante”; Novembre, “Bigonzone” a Monterubiaglio, festa della vendemmia e del vino novello con degustazione di castagne, polenta con salsicce e tortucce.