La partizione della regione si accentua vistosamente con la caduta dell’impero romano e con le conseguenti invasioni barbariche prima e le successive lotte tra Goti e Bizantini e tra questi ultimi e i Longobardi poi. Ed è ancora una volta il Tevere a distinguere i nuovi assetti politici: i Bizantini alla destra del fiume e i Longobardi alla sua sinistra, rispettivamente a capo di aree ben distinte anche nel campo della cultura e dell’arte e di cui l’espressione più nota sono Perugia bizantina e Spoleto, capitale del Ducato longobardo. Purtroppo poco si è conservato di questa fase, sia in campo pittorico sia in quello delle arti minori, anche se la presenza di rari ma pregevolissimi edifici religiosi, nonché di insediamenti eremitici, testimonia di una diffusione unificante della nuova religione cristiana e, indirettamente, anche del suo nascente ruolo politico. A partire dall’VIII-IX secolo, e in forme molto intense e capillari nei secoli successivi, la riorganizzazione ecclesiastica diffonde nei centri urbani e nelle campagne chiese e pievi che divengono i fulcri di nuovi assetti territoriali, assieme alle grandi cattedrali urbane come documentano i casi di Narni, Spoleto e Assisi.