I romani in Umbria


I romani in umbria

I romani in Umbria. I Romani irrompono sulla scena dopo la vittoria di Sentino del 295 a.C. sulle popolazioni etrusca e umbra. La civiltà di Roma, con le sue città, le sue ampie opere di bonifica e di centuriazione del territorio e i suoi tracciati viari segna profondamente il paesaggio della regione e dà inizio a una fase costruttiva e culturale ancora più avanzata.
L’Umbria viene ora attraversata da una delle più note vie consolari, la Flaminia, lungo la quale sorgono numerose stationesdestinate nel tempo a diventare importanti centri urbani ( ad esempio Carsulae), e il buon livello economico e culturale raggiunto dal territorio si riflette nell’affermazione di centri urbani fiorenti e densamente popolati.
Oltre a Perugia e Orvieto, Spoleto, Todi, Bevagna, Spello, Assisi, Gubbio, Terni, Ocriculum e Narni sono tra i luoghi più noti e significativi per la qualità delle testimonianze che si sono conservate e per l’interesse e la quantità dei beni portati alla luce. Alle determinanti trasformazioni agrarie dell’età romana fanno riscontro, nei centri umbri, gli interventi altrettanto radicali di riorganizzazione urbanistica.
Tra i massimi emblemi della civiltà dei Romani furono le cerchie murarie, spesso costruite adattandosi a quelle precedenti. È il caso di Spoleto, la cui cinta urbica in opera poligonale eretta dagli Umbri venne potenziata e restaurata numerose volte dopo l’elezione del centro a colonia romana nel 241 a.C.. Tra gli esempi meglio conservati in Italia sono tuttavia le mura di Spello, una poderosa cerchia di epoca augustea su cui si innalzano torri e porte che hanno del tutto conservato il loro aspetto originario.

I romani in Umbria


I romani in Umbria. I Romani irrompono sulla scena dopo la vittoria di Sentino del 295 a.C. sulle popolazioni etrusca e umbra. La civiltà di Roma, con le sue città, le sue ampie opere di bonifica e di centuriazione del territorio e i suoi tracciati viari segna profondamente il paesaggio della regione e dà inizio a una fase costruttiva e culturale ancora più avanzata.
L’Umbria viene ora attraversata da una delle più note vie consolari, la Flaminia, lungo la quale sorgono numerose stationesdestinate nel tempo a diventare importanti centri urbani ( ad esempio Carsulae), e il buon livello economico e culturale raggiunto dal territorio si riflette nell’affermazione di centri urbani fiorenti e densamente popolati.
Oltre a Perugia e Orvieto, Spoleto, Todi, Bevagna, Spello, Assisi, Gubbio, Terni, Ocriculum e Narni sono tra i luoghi più noti e significativi per la qualità delle testimonianze che si sono conservate e per l’interesse e la quantità dei beni portati alla luce. Alle determinanti trasformazioni agrarie dell’età romana fanno riscontro, nei centri umbri, gli interventi altrettanto radicali di riorganizzazione urbanistica.
Tra i massimi emblemi della civiltà dei Romani furono le cerchie murarie, spesso costruite adattandosi a quelle precedenti. È il caso di Spoleto, la cui cinta urbica in opera poligonale eretta dagli Umbri venne potenziata e restaurata numerose volte dopo l’elezione del centro a colonia romana nel 241 a.C.. Tra gli esempi meglio conservati in Italia sono tuttavia le mura di Spello, una poderosa cerchia di epoca augustea su cui si innalzano torri e porte che hanno del tutto conservato il loro aspetto originario.

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