La necropoli si trova posizionata presso il vallone San Lorenzo ad ovest dell’abitato di Montecchio, lungo le colline che digradano verso ilTevere, a breve distanza dalla confluenza con uno dei suoi maggiori affluenti, il fiume Paglia.
Potrebbe trattarsi di uno dei castella citati da Livio come avamposti della città di Orvieto-Velzna.
Sul sito si è poi sovrapposto un insediamento rustico romano, come risulta dai resti di ceramica comune e sigillata della prima età imperiale.
L’insediamento, assumeva notevole rilievo per la posizione strategica, a ridosso del Tevere e delle strade di collegamento verso Tuder e Ameria.
Cio’ rendeva ancor più evidente la funzione di tramite fra mondo etrusco e umbro-italico della fascia di territorio attorno Tevere, ritenuto limite fra le due popolazioni.
Le tombe si sviluppano lungo le pendici delle colline digradanti verso il torrente, su diversi livelli ; sono sepolture a camera, scavate nel terreno, precedute da un dromos in leggera pendenza, chiuso dalla porta di accesso alla tomba, formata da un lastrone di travertino.
La camera ha forma quadrangolare, con soffitto piano o lievemente displuviato con banchine utilizate per la deposizione dei corpi dei defunti e dei corredi.
I caratteri architettonici attestano una cronologia compresa fra la fine VII-inizi VI sec.a.C. per le sepolture più antiche, ed il IV sec.a.C. nel caso delle più recenti.
Lo scavo delle tombe lungo il fosso San Lorenzo ha restituito una notevole quantità di materiali che documentano una società progredita per capacità economiche e culturali: oggetti in bronzo, ceramiche di importazione, soprattutto kylikes attiche, strumenti per la preparazione e la cottura dei cibi e per il banchetto, i buccheri, ceramiche etrusche, dolii per derrate, monili in metalli preziosi e di contenitori per unguenti e belletti.