La tradizione ceramistica in Umbria. La ceramica racconta la vita quotidiana dei popoli, l’evoluzione delle tecniche e i cambiamenti del gusto decorativo, fino a tradurre in arte una produzione nata per rifornire gli uomini di oggetti d’uso comune.
In Umbria, l’arte plurimillenaria di plasmare l’argilla ha avuto una fioritura eccezionale in numerosi centri (Deruta, Perugia, Gubbio, Gualdo Tadino, Orvieto, Città di Castello, Umbertide) e trova continuità in un artigianato che non cessa di ricercare, documentare e tutelare i suoi caratteri originari per valorizzare la qualità e la specificità locale della produzione contemporanea.
Nel medioevo, Gubbio è centro rinomato per l’eleganza della maiolica decorata nelle botteghe cittadine: nel Cinquecento primeggia quella di mastro Giorgio Andreoli che, con l’invenzione del “riverbero” (la cui formula non è stata ancora perfettamente riscoperta), portò l’arte ceramica eugubina a livelli altissimi.
La copiosa produzione odierna delle fabbriche di Deruta ricerca i fili della memoria di un’arte iniziata con le preziose ceramiche arcaiche medievali e affermatasi nel rinascimento con la tecnica del lustro, che dà agli oggetti effetti iridescenti, dorati e rossastri. Contribuì al successo della produzione derutese anche l’applicazione decorativa del cosiddetto stile “Perugia 1500”, ispirato agli affreschi del Perugino. Emblematica è poi la lunga vicenda della ceramica orvietana, che dall’età etrusca al medioevo e al “revival” novecentesco mostra una grande forza di tradizione, quasi un invisibile cordone ombelicale l’agganciasse al ventre delle proprie origini, ossia a quel tufo e a quell’argilla su cui la città si fonda.
Nella produzione contemporanea, la manualità artigiana è capace di ricordare e continuamente aggiornare tecniche e stili antichissimi.
La copiosa produzione odierna delle fabbriche di Deruta ricerca i fili della memoria di un’arte iniziata con le preziose ceramiche arcaiche medievali e affermatasi nel rinascimento con la tecnica del lustro, che dà agli oggetti effetti iridescenti, dorati e rossastri. Contribuì al successo della produzione derutese anche l’applicazione decorativa del cosiddetto stile “Perugia 1500”, ispirato agli affreschi del Perugino. Emblematica è poi la lunga vicenda della ceramica orvietana, che dall’età etrusca al medioevo e al “revival” novecentesco mostra una grande forza di tradizione, quasi un invisibile cordone ombelicale l’agganciasse al ventre delle proprie origini, ossia a quel tufo e a quell’argilla su cui la città si fonda.
Nella produzione contemporanea, la manualità artigiana è capace di ricordare e continuamente aggiornare tecniche e stili antichissimi.