Rocca Albornoz
Della Rocca Albornoz ne restano alcune parti infatti si possono osservare vasti tratti della cinta muraria, il cassero, resti di alcune sale di rappresentanza .
Abbandonata sul finire del ‘700, la rocca di Piediluco, posta sulla sommità del monte Luco, fu costruita anteriormente all’anno mille, quale avamposto di Spoleto.
Nel 1333 fu occupata dalle truppe papali di Roberto D’Angiò.
Nel 1364 passò sotto Blasco Fernarndez, rettore del ducato di Spoleto e cugino del cardinale Albornoz, che fece ricostruire alcune parti del castello: un potenziamento nell’ambito del rafforzamento del potere papale che Albornoz portò avanti in tutta l’Umbria.
Nel 1368 Blasco e il figlio Garcia vennero uccisi dagli abitanti di Piediluco. Tremenda la reazione di Spoleto e della Chiesa, che misero a ferro e fuoco la rocca e il paese, impiccando tutti i responsabili.
Piediluco tentò ripetutamente di sottrarsi al potere papale, favorendo le mire espansionistiche di Terni e di Spoleto.
La prima estese la propria giurisdizione su tutto il lago, la seconda esercitò il pieno dominio sulla rocca, almeno sino al 1513 quando fu costretta a riconsegnarla al Papa.