Città della Pieve

Città della Pieve è una caratteristica cittadina medioevale, allocata su una collina (posta tra i fiumi Nestore e Chiani) che domina la Valdichiana ed il lago Trasimeno. Città della Pieve è posta al confine con la Toscana ed il Lazio, di orgini etrusche sorse come un insediamento dipendente dalla vicina Chiusi come testimoniano molti reperti funerari e archeologici rinvenuti nelle zone.

  • Abitanti: 7.000 (Pievesi)
    Superficie Kmq: 111,40
    Altezza s.l.m.: 508 m
    Distanza da Perugia: Km 43
    Prefisso Telefonico: 0578
    C.A.P.: 06062

    Frazioni: Moiano, PÒ Bandino, Ponticelli.

    Stazione Ferroviaria:
    FS Chiusi linea Firenze-Roma a 9 Km

    Autostrada del Sole (Firenze) uscita a Chiusi; (Roma) uscita a Fabro.

    Provincia di Perugia
    Informazioni turistiche I.A.T
    Telefonare 0578-9652484

    Ufficio turistico
    Tel. 0578-299375-291212

    Giorni di mercato: Sabato

  • Città della Pieve è una caratteristica  cittadina medioevale, allocata su una collina (posta tra i fiumi Nestore e Chiani) che domina la Valdichiana ed il lago Trasimeno.

    Città della Pieve è posta al confine con la Toscana ed il Lazio, di orgini  etrusche sorse  come un insediamento dipendente dalla vicina Chiusi come testimoniano molti reperti funerari e archeologici rinvenuti nelle zone.

    Sotto il controllo dei Romani, intorno al VII sec. d. C. divenne un Municipium.

    Poi  presidio fortificato ad opera dei duchi Longobardi di Chiusi per combattere Perugia, che allora era posta sotto il controllo  dei Bizantini.

    Nell’ VIII seC., fu edificata fuori dalle mura la Pieve o chiesa dei SS. Gervasio e Protasio; poi  nel XI sec., con l’espansione urbanistica, venne inglobata nella nuova cinta muraria costituendo il “Castello della Pieve”.

    Divenne libero Comune nel 1228 sotto  la protezione dell’imperatore Federico Il, e da allora Città della Pieve consolidò la sua urbanistica come si presenta  ancora oggi: cotruzioni di color rosa per il largo uso dei laterizi che fecero di questa cittadina una delle patrie del cotto.

    I secoli XIV e XVI, sono segnati dalla continua opposizione che Città della Pieve promosse contro il  dominio di Perugia e della Chiesa. Nel XV sec. passò a Braccio da Montone e poi a Biordo Michelotti.

    Nel 1529 Città della Pieve tornò di nuovo sotto il dominio della Chiesa, questa volta, ma dipendente direttamente dal potere centrale di Roma.

    Nel 1550 papa Giulio III concede ad Ascanio della Corgna, suo nipote, futuro Maestro di Campo delle armate papali contro i Turchi nella Battaglia di Lepanto, il controllo della città..

    La famiglia Della Corgna porterà, a Città della Pieve, una rinascita artistica e l’avvento di numerosi artisti che furono impiegati sopratutto nella costruzione e decorazione del grandioso Palazzo.

    Tra i vari artisti ricordiamo: l’architetto perugino Galeazzo Alessi e il pittore toscano Salvi o Savini.

    Nel 1600 papa Clemente VIII le conferirà il titolo di Comunitas civitatis Castra Plebis, promuovendo Castel della Pieve a Città e sede vescovile.

    Nel 1780, a Città della Pieve fu stipulato “il Concordato Idraulico”, firmato tra Pio VI e il granduca di Toscana Pietro Leopoldo.

    Città della Pieve diventa fulcro dei lavori dello Stato della Chiesa per la definitiva bonifica della Valdichiana.

    Sotto l’Impero Napoleonico fu Capoluogo di Cantone e capoluogo di Mandamento nel circondario di Orvieto.

    Nel 1927 con l’Unità d’Italia Città della Pieve diventerà Comune.

  • Piazza Gramsci è il l’anima di Città della Pieve.  Qui  si affaccia il Duomo del XII sec. (dedicato ai SS. Gervasio e Protasio), fu edificato sull’antica Pieve e poi fu ampliato nel XIII sec. e nel XVII sec., quando la città divenne diocesi e la cattedrale dovette adeguarsi al suo nuovo ruolo ecclesiale.La facciata del Duomo presenta pietre bianche, mattoni rossi, piccole finestre e un bassorilievo.

    Attiguo, si eleva il campanile, risalente al XII sec., alto trentotto metri, che in realtà è la Torre Pubblica o Civica; il campanile vero e proprio, terminae con una torretta del XVIII sec. Al suo interno il duomo, presenta un’architettura ad una navata a croce latina.

    Qui sono esposte molte  opere d’arte: due pitture del Perugino, una del 1510, “il Battesimo di Gesù” e l’altra del 1514 “Madonna in gloria e santi”, poi un affresco sulla calotta dell’abside del Pomarancio, un coro ligneo del 1576 di Rasimo Marini della Fratta, una pittura del 1521 di Domenico Alfani  “La Vergine col Bambino, S. Martino, S. Maria Maddalena ed Angeli”, un dipinto di Giacinto Gimignani del 1600, un “Crociftsso” Iigneo del XVI sec. di Pietro di Tacca, allievo del Giambologna, ed altre tele del Pomarancio, di Giannicola di Paolo (allievo del Perugino).

    Nei presi della sagrestia c’è il Museo, che preserva arredi sacri, affreschi staccati ed oreficerie di proprietà della diocesi.

    Palazzo della Corgna (oggi Palazzo Mazzuoli) si eleva di fronte al Duomo.

    Eretto nel 1551 su mandato di Ascanio della Corgna, allora governatore della città, e su progetto di Galeazzo Alessi.

    Palazzo della Corgna  al piano terra preserva un obelisco etrusco del VI sec.

    Il visitatore poi accede alle varie sale: Sala del Governatore, che ospita affreschi del Pomarancio, Sala Grande, con affreschi di Salvio Savini, artista toscano. Nella altre stanze, caratterizzate con volte a padiglione e scaloni imponenti, troviamo affreschi della seconda metà del XVI sec. di scuola Romana- Toscana, di stile Manieristico. Nel 1975 l’Amministrazione Comunale acquisì il palazzo e oggi é anche sede della Biblioteca Comunale Capirete.

    Al Piano Nobile, troviamo la sede del CIRTER (Centro Interuniversitario di Studio sulla Forma del Territorio).

    Camminando lungo le via del paese, in leggero declivio lungo la parte destra, dopo aver superato via Vannucci, si giunge all’Oratorio dei Disciplinanti, annesso alla chiesa di Santa Maria dei Bianchi.

    La chiesa di Santa Maria dei Bianchi fu eretta nel XVIII sec.come intervento di  ampliamento di una precedente chiesa e fu poi oggetto di estauro nel  1984. Accedendo nella chiesa di Santa Maria dei Bianchi ammiriamo un meraviglioso affresco pe forma e dimensine datato 1504. Esso illustra  “l’Adorazione dei Magi”, opera di Pietro Vannucci passato alla storia con il nome “ il Perugino” . Oltre a ciò possiamo ammirare affreschi e tele di Giovanni Miselli (1743-44), un affresco (in sagrestia) del 1606 di Antonio Circignani ed un argaano del 1858 di Carlo Carletti da Fabriano.

    Un’altra tappa d’obbligo nella visita guidata di Città della Pieve è il Pozzo Romano, profondo circa sessanta metri, detto anche “il casalino”.

    Oltrepassando Porta Fiorentina, giungiamo  alla chiesa di Sant’Agostino, del XIII sec.

    Attualmente questo edificio è destinato ad importanti attività culturali.

    Attualmente sono esposte  opere di Salvio Savini, un “Ascensione” del Pomarancio e numerose tele dei secoli XVI-XVII e XVIII di scuola Umbro-Toscana.

    Se il turista vuol togliersi una curiosità, lo invitiamo a recarsi presso  un vicolo largo solo 50-60 cm, poco distante dalla chiesa di sant’ Agostino, il Vicolo Baciadonne. Viene considerato il vicolo più stretto d’Italia.

    Merita particolare attenzione Palazzo Bandini al quale si giunge dopo aver suerato via Roma.

    Palazzo Bandini (XVI sec.) fu  progettato forse da Baldassarre Peruzzi, su una preesistente costruzione  del XIV sec. .

    Il nostro itinerario ci porta poi alla chiesa di Santa Maria dei Servi che si trova dopo aver oltrepassato Porta Romana.

    La chiesa di Santa Maria dei Servi fu edificata nel XV sec. sulle vestigia di una precedente chiesa del XIII sec..

    Questa chiesa dai tratti barocchi  ospita opere di grande pregio artistico:  un grande affresco risalente al 1517 poi restaurato nel 1984 ad opera del Perugino che  illustra la “Deposizione della Croce”; un dipinto di Salvio Savini ed uno stupendo coro ligneo del 1628 opera di Giuseppe Bendini di Montepulciano.

    Nei dintorni , risalendo via Roma, il consiglio che suggeriamo al visitatore è quello di non perdersi una escursione presso la Rocca.

    Opera degli architetti senesi Ambrogio e Lorenzo Maitani , questo edificio costruito nel 1326 dai Perugini, imponente,  ingrandito e nel secolo XV, oggi è circondato da una cinta muraria ben conservata, dalla quale si stagliano  Porta del Vegliano, Porta di S. Agostino e Porta della Rocca, con torri e fossati.

    Le cronache narrano che la Rocca fu teatro dell’omicidio di Paolo Orsini e del duca di Gravina ad opera dei sicari inviati da  Cesare Borgia, per  vendicarsi di un complotto organizzato dai due.

    Nei pressi della Rocca  si staglia il Santuario della Madonna di Fatima (una volta  chiesa San Francesco). Questa chiesa ha la facciata gotica, e presenta  tre arcate (risalenti al  Duecento).

    L’interno propriamente di stile settecentesco, offre al visitatore affascinanti  opere d’arte di Antonio Circignani (soprannominato il Pomarancio) dei primi del ‘600 ,  di Domenico di Paride Alfani, degli inizi del’ 500, di Alessandro Brunelli (XVII sec.) e Cesare Nebbia (XVI sec.).

    Attiguo il Santuario della Madonna di Fatima vi è l’Oratorio di San Bartolomeo dove sono visibili una “Madonna col Bambino e Santi” del ‘400 ed un grande affresco del XIV sec. il “Pianto degli Angeli”, opera di Jacopo di Mino del Pellicciaio.

    Segnaliamo inoltre:la chiesa di San Pietro (inizialmente dedicata a Sant’Antonio Abate ed eretta su un edificio preesistente del XIV secolo) dove si può ammirare un  affresco riportato su tela del Perugino; la chiesa-monastero delle Clarisse di Santa Lucia del ‘200, in parte ricostruita nel ‘700; la chiesa del Gesù che ospita una scultura lignea del XV sec. (il Cristo morto), dipinti attribuiti al  Pomarancio ed un organo del 1857 di Carlo Carletti.

    Da vedere nei dintorni

    Si consiglia una visita a Santa Maria degli Angeli distante  tre chilometri della città.

    Santa Maria degli Angeli è un eremo Francescano del XIV sec. con all’interno affreschi di scuola Orvietana e Senese del XIV e XV sec., tra cui menzioniamo: “l’Annunciazione”, di J. di Nino del Pellicciaio e la “Natività”, di Leonardelli.

    Da visitare poi  Salci  antico borgo medioevale,con  il castello   e la chiesa di San Leonardo, che ospita  è un bell’affresco del XVI sec

    Sulla strada in direzione  Chiusi, incontrerete la Torre del Butarone, caratteristico edificio, che nel passato fungeva da dogana.

  • Raccolta d’Arte della Cattedrale – P.zza Gramsci – Telefonare 0578-298033.

  • Agricoltura, turismo, artigianato, sono i settori  principali dell’economia locale.L’agricoltura è caratterizzata dalla produzione di olio di oliva, vino, grano, mais ecc..L’artigianato offre splendidi manufatti prodotti con la  ceramica, vasi invetriati, brocche.Il turismo è ben organizzato con un con efficiente sistema di attività ricettive.

  • Città della Pieve ha dato i natali ad eminenti personaggi quali: il grande pittore Pietro di Cristoforo Vannucci detto il Perugino (1445-1523) (vedi capitolo: “Umbria terra di artisti”); il pittoreAntonio Circignani, detto il Pomarancio (1568-16301) (vedi capitolo “Umbrio terra di artisti”); il letterato Francesco Melosio (XVII sec.); il geologo Antonio Verri (1839-1925) ed il filosofo e sociologo lcilio Vanni (1855-1903).

  • Religiose:

    19-20 giugno,”Festa di San Luigi”, patrono del quartiere Casalino, con infiorata delle strade e la “Sagro della Lumaca”;

    dicembre, “Presepe Monumentale”, realizzato dal quartiere Castello nei sotterranei pittoreschi di Palazzo della Corgna;

    Pasqua, “Scene della Passione di Cristo”, con figure viventi, realizzato dal quartiere Borgo dentro.

    Tradizionali-Culturali:

    giugno, “Infiorata”, “Premio di Poesia Sandro Penna”, “Festival della Musica d’Autore”.

    Dal 10 agosto alla domenica successiva al Ferragosto, “Palio dei Terzieri” con corteo storico e gara dell’arco

    Manifestazioni varie durante l’anno, per informazioni telef. 0578-299574/298672 (Ass.Turistica Pievese).

    Fiere:

    ultima domenica di novembre, “Fiera dell’Antiquariato”;

    ultima domenica di M~ggio, “Fiera dell’Antiquariato”;

    seconda domenica di luglio, “Fiera del centro storico”.

    Pasqua, “Mostra mercato di prodotti tipici artigianali ed agroalimentari”.

    Giorno di mercato: sabato.