Spoleto

Spoleto, con le sue caratteristiche stradine conserva ancora oggi l’aspetto di un borgo medievale.
Gli influssi dell’epoca romana sono ancora oggi evidenti, alle origini più antiche di Spoleto, il Teatro Romano, l’Arco di Druso e la Basilica paleocristiana di San Salvatore; ma a dominare su tutto è la fortezza Albornoz fatta costruire dal cardinale nella seconda metà del Trecento.

  • Abitanti: Spoletini
    altezza s.l.m.: 396 mt
    Distanza da Perugia: Km 63

    Giorni di mercato: tutti i venerdì ed inoltre: 20 Maggio, l e 20 Giugno, 16 Agosto, 8 Settembre ed il lunedì dopo la prima domenica di Ottobre.

    Frazioni: Acquaiola, Acquacastagna, Ancaiano, Azzano, Bazzano Inferiore, Bazzano Superiore, Beroide, Camporoppolo, Cese, Collerisana, Cortaccione, Crocemaroggia, Eggi, Fogliano, Forca di Cerro, Madonna di Baiano, Messenano, Montebibico, Monteluco, Monte Martano, Morgnano, Morro, Ocenelli, Perchia, Petrognano, Pompagnano, Pontebari, Poreta, Protte, Rubbiano, San Brizio, San Giacomo, S. Giovanni di Baiano, S. Mal’tino in Trign’ano, San Nicolò, S. Silvestro, Santa Croce, Sant’ Anastasio, S. Angelo in Mercole, S. Venanzo, Silvignano, Somma, Strettura, Terraia,Terzo la Pieve, Terzo San Severo, Uncinano, Valdarena,Valle San Martino, Valiocchia.

    Stazione Ferroviaria:
    FS a Spoleto a 1 km

    Autostrade:
    Autostrada del Sole (Firenze.Roma) uscita a Orte provenendo da Roma, quindi proseguire su superstrada E-45 direzione Terni e proseguire su Ss per Spoleto, provenendo da Firenze uscita a Valdichiana quindi proseguire su superstrada direzione Perugia-Foligno-Spoleto.

    Provincia di Perugia:
    Informazioni turistiche I.A.T.
    Telefono 0743-220311

    Comune:
    Telefono 0743.2181

  • Spoleto è un antichissimo centro, romanizzato all’epoca delle guerre sannitiche nel IV sec. a.C .. Nel 111 sec. a.c., fu assoggettata a Roma che, nel 241 a.c., vi fondò una colonia: Spoletium. Fedele a Roma, Spoletium,l’affiancò nelle lotte che questa intraprese contro i Cartaginesi.

    Nel 90 a.c. fu elevata a Municipium, iscritta alla Tribù Orazia .

    Con la caduta dell’Impero Romano, nel 476 d.C., Spoleto conobbe le invasioni barbariche e nel 545 fu espugnata e saccheggiata dai Goti di Totila.

    Nel 568 i Longobardi scesero in Italia e, occupata Spoleto, la eressero a capo di un vastissimo ducato ingrandito poi da Autari che, con il nome di Ducato di Spoleto, estendeva i suoi confini dalle vicinanze di Roma alla Pentapoli Marittima e al Ducato di Benevento.

    Nel 744 Carlo Magno conquistò il regno longobardo ed anche Spoleto fu assoggettata da questi ma, allo smembramento dell’Impero Carolingio, i duchi di Spoleto, Guido III (nell’890) e suo figlio Lamberto (neI1’892), ripresero in mano le redini dello Stato.

    Nel 1155 Spoleto, fedele alla Chiesa, per affermare la sua devozione si oppose all’imperatore Federico I Barbarossa di Svevia, ma venne vinta e distrutta.

    Contesa poi tra l’Impero e la Chiesa, nel 1198 venne a questa aggregata da papa Innocenzo III e definitivamente assoggettata nel 1247. Dilaniata da violente lotte intestine tra guelfi e ghibellini, fu assoggettata da Perugia, ma per breve tempo, poiché, riconquistata dal Cardinal Albornoz, Legato Pontificio.

    Insorta nella metà del XIII sec., insieme a Todi, contro lo strapotere dei Papi, Spoleto fu riconquistata dagli eserciti pontifici comandati da Giuliano della Rovere e affidata dal Papa in governatorato a Lucrezia Borgia nel 1449.

    Divenne sede nel 1814, dopo la Restaurazione, di una Delegazione Pontificia sino al 17 settembre 1860 quando le truppe del generale Brignone, dopo aver sconfitto la guardia pontificia, unirono Spoleto allo Stato Italiano.

  • Il Ponte Romano o Sanguinario, costruito nel I sec. a.c., con tre arcate (una delle quali interrata) che costituisce un valido esempio dell’ingegno costruttivo romano e i resti dell’Anfiteatro Romano, del I sec., della cui costruzione originale restano alcune arcate tra le quali si apre quella che doveva essere la porta d’accesso principale ed una delle porte della cavea (gradinate degradanti su cui prendeva posto il pubblico), attualmente inglobata nel cortile della Caserma Severio Minervio.

    La chiesa di San Gregorio Maggiore, del 1079, ha l’interno, a tre navate, con affreschi dal XII al XV sec.; un pregevole Tabernacolo attribuito a Benedetto da Rovezzano; una tela del Conca ed una vastissima cripta sotto il presbiterio.

    La chiesa di San Nicolò con un bell’abside con alte bifore, distrutta da un incendio nel 1849 e restaurata nel 1974.

    La chiesa della Misericordia, con due portali del Trecento, è ubicata sotto la chiesa di S. Nicolò.

    La Torre dell’Olio, del XIII sec., una delle meglio conservate della città e la chiesa di San Domenico, costruzione gotica della fine del XIII sec., che custodisce all’interno una Pala di Giovanni Lanfranco ed affreschi del XV sec. di scuola umbra.

    Palazzo Collicola, del XVIII sec., opera dell’architetto Sebastiano Cipriani e la ex chiesa, romanica,  di San Lorenzo.

    Il Teatro Romano, del I sec. d.C.; il semicerchio della Cavea è ancora ben visibile, lo spazio scenico, non più esistente, è occupato dal medioevale complesso monastico di Sant’Agata, mentre la pavimentazione in marmo dell’orchestra è quasi interamente quella originale.

    Una Fontana a muro del XVIII sec., progettata da Costantino Fiaschetti e costruita dove sorgeva la chiesa di San Donato; è arricchita da quattro stemmi seicenteschi, posti sulla parte alta, in onore di papa Urbano VIII, realizzati su disegno del Moderno.

    L’Arco di Druso Minore, del 23 d.C., intitolato anche a Germanico, figlio di Druso Maggiore, fratello di Augusto. Il manufatto, parzialmente interrato, consta di una grande arcata su piloni ornati di lesene decorate.

    La chiesa di Sant’ Ansano collegata con la cripta di Sant’Isacco, costruita nel Medioevo sui resti di un  tempio romano.

    Il Palazzo Comunale, del XIII sec., sede della Pinacoteca Civica che contiene dipinti dal XII al XVII sec. .

    Il Palazzo Vincenti Mareri, con un’elegante cinquecentesca loggia, e la chiesa di Santa Eufemia, edificio annoverato tra le più importanti testimonianze di architettura romanica umbra, sorta nel X sec.. con la facciata, priva di decorazioni, caratterizzata dal portale, da una monofora e da una bifora. L’interno, con colonne e pilastri, che dividono le tre navate, custodisce affreschi di scuola umbra del XV sec. e un Paliotto del XII sec. sull’altare maggiore, ma quello che distingue la chiesa di Sant’Eufemia da tutte le altre chiese dell’Umbria, è la presenza dei matronei al suo interno (galleria posta a lato della navata e sopraelevata, dove prendevano posto le donne), esempio unico nella regione.

    Il Duomo, stupenda costruzione romanica del XII sec., ha sulla facciata, un bellissimo portale preceduto da un portico a cinque arcate, opera di A. Barocci e Pippo di Antonio Fiorentino che vi lavorarono dal 1491 al 1504; sopra il portico, cinque rosoni e, nella zona a coronamento triangolare, al centro un mosaico eseguito da Solsterno, firmato e datato 1207.A sinistra della facciata, il grande campanile, costruito con materiali di recupero romani, paleocristiani e medioevali, è del XII sec. L’interno, rinnovato dall’Arrigucci in epoca barocca e completato nel’700 dal Valadier, a tre navate, con pianta a croce latina, conserva il pavimento della navata centrale fatto a mosaici geometrici (originale del XII sec.) e custodisce numerose opere d’arte: sulla controfacciata, un busto di Urbano VIII opera del Bernini; nella cappella del Vescovo Costantino Eroli, il portale verso l’esterno del Valadier e gli affreschi del Pinturicchio raffiguranti la “Pietà”, l”Eterno” e la “Madonna col Bambino e Santi”. C’è inoltre Monumento funebre di Filippo Lippi, curato dal figlio Filippino, con epigrafe del Poliziano (nella porzione destra del transetto); un gigantesco affresco eseguito dal 1467 al 1469, posto sulla volta dell’abside, opera di Filippo Lippi, di suo figlio, di Fra’ Diamante e Pier Matteo d’Amelia; un dipinto di Annibale Carracci con la “Vergine con il Bambino tra i 55. Francesco e Dorotea” sul transetto destro dell’altare; un Crocifisso su pergamena e su legno di Alberto Sozio del I 187 ed una Madonna lignea policroma del ‘300.

    La chiesa della Manna d’Oro, edificio a pianta ottagonale eretto nel 1527 per voto, dopo il “Sacco di Roma”, il Teatro Caio Melisso del XVIII sec., che ospita i concerti di mezzogiorno ed i lavori del celebre “Festival dei Due Mondi”, Palazzo Arroni-Rancani (XVI sec.) sede del Museo del Tessuto e del Costume, il trecentesco Palazzo della Signoria e l’ex chiesa dei SS. Simone e Giuda.

    La Rocca eretta, a partire dal 1359 fino al 1370, per volere del papa Innocenzo VI e del suo legato Pontificio, il cardinale Albornoz, fu progettata da Matteo Gattaponi da Gubbio e costruita con materiale di recupero in parte proveniente dall’Anfiteatro Romano. La costruzione è a pianta rettangolare con quattro torri angolari e altre due al centro dei lati lunghi. Internamente è divisa in due parti che hanno al centro, l’una il Cortile delle Armi (e nei cui edifici dimoravano gli armigeri) e l’altra la Corte d’Onore (dove dimoravano i governatori Pontifici) cinta da doppio loggiato, vero e proprio capolavoro del Gattaponi.

    Il Ponte delle Torri, del XIV sec., eretto (forse su un precedente manufatto di età romana) per portare le acque nella parte alta della città, è una superba opera architettonica attribuita al Gattaponi. Consta di dieci arcate su piloni, due dei quali, quelli centrali, cavi all’interno e con delle porte di accesso, sembrano delle torri.

    La chiesa di San Filippo del 1640, costruita su disegno di Lorenzo Scelli, spoletino, custodisce nel suo interno una “Sacra Famiglia” di Sebastiano Conca ed un “Busto di San Filippo”, opera dell’ Algardi.

    Il Teatro Nuovo, costruito nel 1864 sul luogo dove sorgeva la chiesa di Sant’Andrea (che a sua volta era stata edificata sui resti delle terme romane), in stile Neoclassico, opera di Ireneo Aleandri, ospita un museo di cimeli teatrali e le maggiori rappresentazioni del “Festival dei Due Mondi”.

    Sul piazzale della stazione una grande scultura moderna in ferro: Teodelapio, realizzata dal grande scultore americano Alexander Calder e da questi donata, nel 1962, alla città di Spoleto in occasione del “Festival dei Due Mondi”.

     Da vedere nei dintorni

    La Basilica di San Salvatore, edificata nel IV sec., dove all’interno sono ancora distinguibili le colonne d’angolo, la copertura, l’abside ed un colonnato che regge la trabeazione (insieme dell’architrave).

    La chiesa di San Ponziano, costruzione romanica del XII sec. con la facciata sormontata da un grande timpano del XIV sec. e  nella Cripta, tre antichi sarcofagi ed affreschi del XIV-XV sec ..

    La chiesa di San Pietro, costruzione romanica del XIII sec., fu eretta su un edificio precedentemente sorto a sua volta su una necropoli. Una scalinata seicentesca precede la bella facciata impreziosita da numerosi rilievi.

    L’Eremo delle Grazie, recuperato da un privato con un’attenta opera di restauro e la chiesa di San Francesco con il convento che ha conservato intatto il suo antico fascino francescano.

    L’antica chiesa di San Giuliano, del XII sec. a tre navate, presenta la sopraelevazione del presbiterio ed una cripta.

    Monteluco, con i suoi stupendi paesaggi, l’intensa e folta vegetazione è diventata un’apprezzata meta turistica.

  • Galleria Comunale d’Arte Moderna: c.so Mazzini, Palazzo Rosari-Spada – Tel 0743-45940

    Pinacoteca Comunale, Piazza del Municipio I – Tel. 0743-218270

    Casa Romana: via Visiale 1 – Tel. 0743-218270.

    Museo archeologico: piazza della Libertà – Tel. 0743-223277.

    Museo Diocesano: via A. Baffi 13, Palazzo Vescovile – Tel. 0743-223245 (curia).

    Museo del tessuto e del costume: Palazzo Arroni (per info. Tel. Comune).

  • L’artigianato vanta una solida tradizione nella produzione di tessuti, pizzi, ricami, sellerie, finimenti per cavalli e, di recente, per accessori del modellismo. L’agricoltura con la produzione di ottimo e rinomato olio di oliva, di tartufi, ortaggi e foraggi.. La piccola e media industria con aziende che operano nel settore metalmeccanico, tessile, grafico, materiali da costruzione e trasformazione di prodotti agricoli, ben si affianca all’economia locale.

  • Moltissime sono le figure illustri a cui la città ha dato i natali, tra questi: il commediografo e bibliotecario dell’Imperatore romano Augusto, Caio Melisso (I sec. a.c.), il medico Pierleone Leoni (XV sec.), il letterato Gregorio da Spoleto (vissuto tra il XV-XVI sec.), il soldato di ventura Cecili detto il Saccoccio (vissuto tra il XV e il XVI sec.), il cantante Loreto Vittori (1588-1670), il papa Leone XII (1760-1829); lo storico Achille Sansi (1822-1891), il poeta dialettale Fernando Leonardi (1871-1918), il musicista Alessandro Onofri (188441923),lo scultore Leoncillo (1915-1968) ed il giornalista Walter Tobagi (XX sec.)

  • Religiose: 14 Gennaio, “Festa del Patrono San Ponziano”; 15 Agosto “Festa dell’Assunta”, con sagra; 24-25-26 Dicembre, 1 Gennaio, “Lauda della Natività” e “Presepe vivente”.

    Culturali: Febbraio, Marzo, “Carnevale di Spoleto”, con sfilata di carri allegorici; Aprile “Settimana di Studi sull’Alto Medioevo”; ultima settimana di Giugno e prime due di Luglio, “Festival dei Due Mondi”, una delle più importanti manifestazioni culturali d’Italia; metà Agosto-metà Settembre, “Stagione del Teatro Lirico Sperimentale A.Belli”.

    Fiere: 15 Gennaio; 21 Aprile