
Campello sul Clitunno è situato su un colle nel lato est della Valle di Spoleto. Questo centro abitato è conosciuto dall’antichità per le sue fonti: le Fonti del Clitunno, decantate da somi poeti come Virgilio e Giosuè Carducci. I primi insediamenti umani risalgono all’epoca umbra e dal 434 a.c. questi luoghi furono abitati dagli Etruschi.
Abitanti: 2.340 (Campellini)
Superficie Kmq: 49,8
Altezza s.l,m,: 290 m
Distanza da Perugia: Km 53
Prefisso Telefonico: 0743
C.A.P.: 06042Frazioni: Acera, Agliano, Bianca, Castello, Fontanelle, Pettino, Pissignano, Spina nuova,Vilia
Stazione Ferroviaria:
FS Spoleto a Km 10Autostrade:
Autostrada del Sole (Firenze-Roma) uscita a Valdichiana poi Superstrada direzione Perugia-Foligno-SpoletoProvincia di Perugia
Informazioni turistiche IAT
Tel. 0743-220311Comune
Tel. 07433521109Giorni di mercato: Terzo lunedì di ogni mese
Campello sul Clitunno è situato su un colle nel lato est della Valle di Spoleto. Questo centro abitato è conosciuto dall’antichità per le sue fonti: le Fonti del Clitunno, decantate da somi poeti come Virgilio e Giosuè Carducci. I primi insediamenti umani risalgono all’epoca umbra e dal 434 a.c. questi luoghi furono abitati dagli Etruschi.
Campello sul Clitunno non fu mai controllato da un unico ed importante insediamento urbano, ma fu popolato da numerosi piccoli villaggi e castelli, sparsi nella campagna e fra i boschi delle colline.
Ciascuno di questi con la propria gente, la propria chiesa e la propria cultura.
Di origine Romana, Campello sul Clitunno prese il nome da un castello eretto nel 925da Rovero, Barone di Chapeux.
Costui era venuto in queste terre al seguito del duca Franco di Spoleto, Guido.
Negli annii successivi , Rovero, divenne conte per opera dell’’imperatore Lamberto.
Nell’ XI-XII sec., i conti Campello erano signori di molti possedimenti: il suddetto castello, la rocca della Spina e altri otto villaggi distribuiti nel territorio che prese il nome, “Gualdi Rainieri”.
I conti Campello erano attivi sostenitori dell’Impero nella diatriba contro la Chiesa, ai tempi di Federico Il.
Per questo motivo i conti Campello furono duramente condannati nel 1226 da papa Onorio III che definì uno dei Campello: “Tancredi Filius Delial” (figlio del diavolo).
Nel 1341 il castello venne devastato e messo a ferro e fuoco e quindi sottomesso da Pietro Pianciani, gonfaloniere di Spoleto. Il castello venne poi riconquistato dai Campello.
Nel 1390, nel XVI sec.la comunità del castello si organizzò con propri statuti e passò sotto il dominio della Chiesa e quindi entrò a far parte del Ducato di Spoleto.
A circa un chilometro dalla SS Flaminia, che collegata Spoleto alla direttrice per Foligno, troviamo il capoluogo del Comune chiamata La Bianca.
La Bianca, è il luogo formatosi agli inizi del 1500 nei pressi di un’edicola in cui era custodito un affresco della “Vergine col Figliolo” entrambi caratterizzati dal biancore della carnagione e biondi di capelli. La tradizione narra, che proprio questo affresco suggerì alla comunità del vicino castello di Campello di erigere, in suo onore, il santuario, autorizzato nel 1516 dal vescovo di Spoleto Francesco Eroli.
Negli anni seguenti il paese si sviluppo’ in misura tale che, nel 1887, fu qui trasferita la sede comunale fino ai giorni nostri , dall’antico borgo sul colle.
La piazza di La Bianca è il centro del paese e qui si affaccia la chiesa della Madonna della Bianca. La Madonna della Bianca presenta un magnifico portale in pietra del 1521, opera di mastro Cione e di mastro Taddeo di Como (in questa edificazione lavorarono principalmente maestranze lombarde). La torre campanaria fu aggiunta nel seguito intorno al 1617.
La Madonna della Bianca è organizzata architetturalmente, a croce latina.
L’intero edificio (sormontato da una cupola), fu restaurato nel 1797 su progetto del Valadier. sovrapponendo a elementi rinascimentali quelli del nascente gusto neoclassico.
Presso la chiesa della Madonna della Bianca sono custoditi diverse opere d’arte: un grande affresco di Fabio Angelucci da Mevale, del 1574; tele del XVI-XVII sec.; in sagrestia affreschi del primo ‘500 di scuola dello Spagna e preziosi arredi e mobili.
Il Palazzo Comunale, che si affaccia sulla piazza principale, fu edificato nel 1887 su progetto di Tommaso Zenobi di Trevi.
All’inerno ci sono sale affrescate da Coccia di Norcia.
Da un punto di vista ingegneristico, il centro i campello sul Clitunno presenta, sei strade partono dalla piazza a raggiera e conducono in campagna.
A Campello Alto, il castello conserva intatte le sue mura, la porta di accesso ed un grande torrrione denominato “Le Carceri”.All’interno c’è il vecchio Palazzo Comunale del XIV sec. con belle monofore in pietra e la chiesa di San Donato, del XIII sec.
La chiesa di San Donato si prsenta con un portale arcuato ed all’interno un pregevole altare maggiore ligneo in stile Barocco.
Nei pressi del castello, l’ampio edificio monastico dei Barnabiti, dove sono custoditi due affreschi del XV sec. di scuola giottesca ed una “Madonna” dello Spagna.
Da vedere nei dintorni
Nella campagna di Campello sul Clitunno troviamo protette da alte mura, ville patrizie, tra le quali spicca Villa Campello, che custodisce un teatrino ottocentesco decorato a finti palchetti.
Nelle vicinanze di La Bianca si trova il borgo di Santa Maria, che prende il nome dall’omonima seicentesca chiesa parrocchiale, al cui interno sono visibili tele del XVI e XVII sec., ed un affresco del XV sec.
Il borgo di Acera del XIII sec. , arroccato tra verdi boschi, mantiene ancora l’urbanistica medievale con l’alta torre che domina l’abitato e la bella chiesa quattrocentesca di San Biagio che custodisce all’interno, affreschi del XV sec.
Nel borgo di Lenano troviamo la chiesa di San Lorenzo con un importante ciclo di affreschi del XIV-XV sec. di scuola spoletina.
Dirigendoci verso la Flaminia, prima delle Fonti del Clitunno, da visitare la chiesa di San Sebastiano, del sec. XVI, che custodisce una serie di opere importanti: un grande affresco del 1528, (una delle ultime opere di Giovanni di Pietro detto lo Spagna, a cui collaborò anche suo genero Jacopo Siculo); altri affreschi di scuola locale del XVI sec..
Da visitare soprattutto il tempietto del Clitunno datato tra il IV e V sec. d.C..
Il tempietto del Clitunno fu eretto sopra i resti di un sacello pagano, il tempietto è costruito con materiali di recupero romani. La facciata si presenta con un portico a quattro colonne e il timpano scolpito a basssorilievo; all’interno del portico, numerosi resti di epoca romana e nella cella, coperta a botte, pregevoli affreschi del VII sec considerati le pitture sacre più antiche dell’Umbria.
Il tempietto del Clitunno è composto da due ambienti sovrapposti: il primo, a livello del suolo, funge da cripta e fa parte della preeistente edificazione pagana; il secondo fa parte della ricostruzione alto medievale.
Si consiglia al visitatore, una sosta presso le Fonti del Clitunno, incantevole luogo frequentato già al tempo dei Romani, dove i salici piangenti si specchiano sulle acque della fonte.
Il castello di Pissignano, caratteristico modello di castello di pendio, edificato tra il XI e XII sec.
Ancora oggi sono rimaste intatte le possenti mura difensive, le torri poligonali, il cassero fortificato risalente al XIV sec., l’antico palazzo Comunale del XV sec. e la cinquecentesca chiesa di San Benedetto.
Oltrepassando il castello, salendo il colle di San Benedetto, si arriva tramite un sentiero a piedi presso l’eremo francescano che domina tutta la vallata, luogo di pace e tranquillità, nelle cui vicinanze si possono ammirare i resti di una imponente torre sillana ed una chiesetta del ‘400 con piccolo chiostro.
Campello sul Clitunno basa prevalentemente la sua economia sull’agricoltura. La zona è conosciuta per produzione di ottimo olio extra vergine di oliva e la coltivazione di tabacco.
L’ artigianato e il commercio vivono sempre più di riflesso dal comparto turistico che vede Campello sul Clitunno meta sempre più frequentata sia da visitatori e turisti locali che stranieri, per le bellezze dei luoghi, il suo patrimonio storico artistico e culturale, la gustosa cucina tipica.
Religiose· Tradizionali· Culturali: 17 gennaio, “Festa di Sant’Antonio Abate”; luglio a Pissignano, “Sagra della Trota”; agosto, a Spina, “Sagra del Tartufo estivo”; agosto a Campello Alto, “Festa Medioevale”: rievocazione della vita e dei costumi medioevali; dicembre, a Campello sul Clitunno, “Festa dei Frantoi”: assaggio dell’olio extra vergine di oliva locale.
Fiere: a Pissignano, prima domenica di ogni mese, “Mostra mercato dell’Antiquariato, dell’usato e del collezionismo”. Giorno di mercato: Terzo lunedì di ogni mese.