Abitanti: 150.900 (Perugini)
Superficie: Kmq 444,92
Altezza s.l.m.: 493 m
Prefisso Telefonico: 075
C.A.P.: 06100Frazioni: Bagnaia, Bosco, Capanne, Castel del Piano, Cenerente, Città della Domenica, Civitella Benazzone, Collestrada, Colle Umberto l, Colombella, Ferro di Cavallo, Fontignano, Fratticciola Selvatica, La Bruna, La Cinella, Lacugnano, Olmo, Migiana di Monte Tezio, Montebello, Monte Corneo, Monte Petriolo, Mugnano, Pari esca, Pianello, Piccione, Pila, Pilonico Materno, Poggio delle Corti, Poggio della Pietra, Ponte Felcino, Ponte Pattoli, Ponte Rio, Ponte S. Giovanni, Ponte Valleceppi, Prepo, Pretola, Ramazzano, Rancolfo, Ripa, S. Fortunato della Collina, S. Giovanni del Pantano, San Marco, San Martino in Colle, San Sisto, Santa Lucia, Sant’Egidio, Sant’Enea, Solfagnano, Villa Pitignano, Santa Maria Rossa.
Stazione Ferroviarie:
FS e F.C.U. a Perugia
Siti: www.fcu.it ; www.trenitalia.it
Aeroporti:
a Sant’Egidio a 8 Km
Sito: www.airport.umbria.it
Autostrade:
Autostrada del Sole (Firenze-Roma) provenendo da Roma uscita Orte poi proseguire su Superstrada direzione Terni-Perugia, provenendo da Firenze uscita a Valdichiana poi proseguire su Superstrada direzione Perugia.
Sito: www.autostrade.itI.A.T. Perugia
Informazioni e Accoglienza Turistica in Italia
Tel. 075.5736458 / 57233227Giorni di mercato: martedì e sabato
Gli etruschi
I primi insediamenti conosciuti risalgono ai secoli XI e X a.C., con la presenza di villaggi nei pressi delle falde dell’altura perugina e a partire dal sec. VIII anche sulla sommità del colle dove sorge la città. Il rapido sviluppo di Perugia è favorito dalla posizione dominante rispetto all’arteria del fiume Tevere e dalla posizione di confine con le popolazioni Umbre.
Il nucleo di Perugia si forma attorno alla seconda metà del VI secolo a.C., dalla disposizione delle necropoli etrusche abbiamo una testimonianza indiretta dell’espansione del primo tessuto urbano. Perugia diventa in breve una delle più importanti città etrusche e una delle 12 lucumonie, dotandosi nel IV secolo a.C. di una cinta muraria ancor oggi visibile.Perusia romana
Con la battaglia di Sentino (295 a.C.), Perusia e gran parte del resto dell’Umbria entrano nell’orbita romana, conservando l’uso dell’etrusco, documentato in città fino a tarda età repubblicana e mantenendo una sia pur limitata autonomia municipale. Durante la II guerra punica la città si mantiene fedele a Roma e dà rifugio ai romani sconfitti nellaBattaglia del Lago Trasimeno (217 a.C.).
A partire dal I secolo a.C., in seguito alla Guerra Sociale, Perugia si integra con Roma, con la concessione nel 89 a.C. della cittadinanza. La città è uno degli scenari della Guerra civile tra Ottaviano e la fazione di Marco Antonio, con protagonista il fratello di quest’ultimo, Lucio. Viene incendiata nel 41 a.C. durante il Bellum Perusinum. Qualche anno dopo l’imperatore Augusto ricostruisce la città e le permette di fregiarsi del titolo di Augusta Perusia. Rimodellata secondo stilemi romani, Perugia si espande mantenendo nel nucleo centrale l’assetto viario etrusco.
In età imperiale la città si sviluppa oltre la cinta etrusca. Nella seconda metà del III secolo d.C. l’imperatore Vibio Treboniano Gallo, nato a Perugia, le dà lo ius coloniae.
Il periodo bizantino
Importante centro di collegamento tra la via Amerina e la Flaminia, nel 493 Perugia viene conquistata dagli Ostrogoti diTeodorico. Nel 537 le truppe bizantine di Belisario si scontrano con quelle Ostrogote di Vitige proprio nei pressi di Perugia. Nel 548 Totila espugna dopo un lungo assedio la città ed uccide il vescovo Ercolano. Con la fine degli Ostrogoti e sino all’VIII secolo la città resterà sotto il dominio bizantino, eccettuati due brevi periodi di occupazione da parte dei longobardi sul finire del VI secolo.
A partire dalla seconda metà dell’VIII secolo Perugia entra nella sfera di influenza del Papato, a sua volta vincolato in vario modo all’Impero Carolingio, ed è retta nei due secoli successivi da un Governo vescovile.
Il Comune
Nel 1139 si ha la prima attestazione del Governo dei Consoli e della nascita del Comune. Agli inizi del XII secolo il potere è diviso tra i Consoli, un’assemblea generale (l’Arengo) ed un consiglio minore. Nella seconda metà del secolo Perugia ha un’ampia sfera d’influenza nel contado circostante, avendo espanso i propri territori verso Gubbio e Città di Castello a nord e verso Città della Pieve, il lago Trasimeno e la Val di Chiana a ovest-sudovest. Nel 1198 la città accetta la protezione diInnocenzo III, rimanendo guelfa. Nel 1286 si contano ben 41 arti.
Nel XIII secolo il Comune estende la sua sfera d’influenza su Assisi (1205) e Foligno (1289) e conosce un imponente sviluppo urbano che si protrarrà fino alla metà circa del Trecento. La città è amministrata all’epoca da un governo mercantile, esercitato dai Priori, eletti fra gli iscritti alle arti, e con sede nel Palazzo dei Priori (XIII-XV secolo). Nel 1308 viene istituita l’Università, mentre nel 1342 viene redatto lo Statuto in volgare. Nonostante la peste nera e le sue vittime, Perugia dà ancora delle prove di forza nel 1352 e nel 1358, quando sconfigge prima Bettona, distruggendola, e poi Siena e Cortona(Battaglia di Torrita).
Il dominio Pontificio
Nel 1370 Perugia torna sotto il pieno controllo della Chiesa a seguito della sconfitta nella guerra contro Urbano V. A causa delle lotte interne e del tentativo di sottrarsi al dominio papale, si succedono diverse signorie (Michelotti, Visconti, Fortebracci). Con Braccio Fortebracci da Montone si realizzano importanti opere pubbliche come, ad esempio, la residenza di Braccio in piazza, della quale rimangono solo le logge, o il Sopramuro. Assumerà forme di Signoria anche il dominio sulla città della famiglia Baglioni, tra il 1438 e gli inizi del XVI secolo.
Nel XV secolo e nei primi decenni del secolo successivo, la città si impone come un importante centro artistico (basti pensare al Pinturicchio e al pievese Perugino) e culturale (fra i tanti che riceveranno la propria formazione a Perugia ci saranno anche il grande Raffaello Sanzio e Pietro Aretino).
Nel 1540, a seguito di una sfortunata guerra contro Paolo III Farnese, la città perde le sue libertà civiche e la sua secolare autonomia e passa nuovamente alle dirette dipendenze dello Stato della Chiesa che obbliga la cittadinanza a costruire l’imponente Rocca Paolina, dove si insedia una guarnigione pontificia.
L’età moderna e contemporanea
A partire dalla metà del XVI secolo e fino al momento della sua ricongiunzione all’Italia (1860), Perugia vivrà un lungo periodo di stagnazione demografica e economica, omologandosi al resto delle province pontificie. Purtuttavia, sotto il profilo architettonico e artistico, la città continuerà ad arricchirsi di edifici di pregio e ad avvalersi dell’opera di una serie di esecutori di alto livello professionale. Sono di questo periodo molte delle residenze patrizie che al giorno d’oggi abbelliscono Perugia (fra cui i palazzi Donini, Della Penna, Gallenga-Stuart e Conestabile della Staffa) e alcune prestigiose chiese barocche, prima fra tutte quella dedicata a San Filippo Neri.
Il 20 giugno del 1859 si consumano le cosiddette “stragi di Perugia”, perpetrate dai reggimenti svizzeri inviati da Pio IXcontro i patrioti cittadini che si erano ribellati al dominio dello Stato della Chiesa. Il 14 settembre 1860 le truppe piemontesi, 15.000 uomini al comando del generale Fanti, riescono a penetrare nella città[4] e a conquistarla, dopo aver costretto alla resa l’ultima guarnigione di soldati svizzeri asserragliata nella Rocca Paolina. In seguito quindi alla battaglia di Castelfidardo(18 settembre), tutti i territori di Umbria e Marche furono annessi al Regno di Sardegna. L’annessione verrà ufficializzata con il plebiscito del 4 novembre 1860.
Dopo l’Unità d’Italia (1861), il nuovo Stato italiano privilegerà proprio Perugia come capoluogo di una vastissima provincia, che si estende fino alla Sabina. Solo qualche decennio dopo, negli anni venti del XX secolo, tale territorio verrà ridimensionato: Perugia resta il capoluogo della regione, ma vengono sanciti il passaggio della Sabina al Lazio, e la costituzione della nuova provincia umbra di Terni, determinando così il definitivo assetto geografico e amministrativo della regione Umbria, tuttora vigente.
Nel 1922 da Perugia parte la Marcia su Roma.
Durante la seconda guerra mondiale, nel periodo dell’occupazione tedesca e della Repubblica Sociale Italiana, le operazioni clandestine di soccorso agli ebrei perseguitati sono coordinate a Perugia da don Federico Vincenti (1885-1955), parroco della chiesa di Sant’Andrea a Porta Santa Susanna, in collegamento con padre Aldo Brunacci e la DELASEM di Assisi. Per questo impegno di solidarietà, il 16 luglio 1997, l’Istituto Yad Vashem di Gerusalemme ha conferito a don Federico Vincenti l’alta onorificenza dei giusti tra le nazioni.[5]
Il 20 giugno 1944, pochi giorni dopo l’abbandono della zona da parte dei soldati tedeschi, entrano in città, da Porta San Pietro, le truppe alleate britanniche.
Il 24 settembre 1961, promossa dall’intellettuale antifascista Aldo Capitini, venne organizzata la prima Marcia per la pace Perugia-Assisi.Simboli
Gli animali-simbolo di Perugia sono il grifo ed il leone.
Lo stemma della Città è costituito da uno scudo rosso coronato turrito a cui è sovrapposto un grifone rampante argenteo e coronato d’oro.
Onorificenze
La città di Perugia è la nona tra le 27 città decorate con Medaglia d’Oro come “Benemerite del Risorgimento nazionale” per le azioni patriottiche che ebbero luogo nella città nel periodo per l’indipendenza dallo Stato Pontificio.Monumenti e luoghi di interesse
La Fontana Maggiore (1275-1278) è uno dei principali monumenti della città e di tutta la scultura medievale.
Fontana Maggiore
È costituita da due vasche marmoree poligonali concentriche sormontate da una tazza bronzea. Le due vasche poligonali concentriche sono decorate a bassorilievi finemente scolpiti da Nicola e Giovanni Pisano: in quella inferiore sono rappresentati i simboli e le scene della tradizione agraria e della cultura feudale, i mesi dell’anno con i segni zodiacali e le arti liberali, la bibbia e la storia di Roma; in quella superiore sono raffigurati nelle statue poste agli spigoli personaggi biblici e mitologici.
Arco Etrusco o di Augusto
Arco Etrusco, III secolo a.C.
L’Arco Etrusco è la più grande e monumentale delle porte di accesso alla città vecchia, parte della cinta muraria etrusca (IV-III secolo a.C.) orientata verso nord, guarnita di poderosi bastioni laterali realizzati in blocchi megalitici di travertino (dimensione media cm 100×60 in facciata). Il contrafforte sinistro è sormontato da elegante loggia rinascimentale e ornato alla base di fonte seicentesca, a sua volta sormontata da due tipici falli etruschi. Nell’arco a tutto sesto è incisa la scritta “Augusta Perusia”.
Rocca Paolina
Costruita tra il 1540 e il 1543 per volere di papa Paolo III, la Rocca Paolina ha rappresentato, fino al 1860, il simbolo del potere papale sull’antico comune. Su progetto di Antonio da Sangallo il Giovane, l’imponente fortezza si estendeva in origine dalle attuali Piazza Italia a Largo Cacciatori delle Alpi. Oggi, dopo le demolizioni post-unitarie, restano gli imponenti sotterranei con i basamenti degli edifici medievali dell’antico borgo di Santa Giuliana e delle case dei Baglioni che, insieme alla Porta Marzia, vennero inglobati nella fortezza. Oggi la Rocca Paolina è attraversata da un percorso di scale mobili che collegano Piazza Partigiani a Piazza Italia, in centro.
Aree archeologiche
Il Pozzo etrusco risale alla seconda metà del III secolo a.C. ed è stato in antichità la principale fonte di approvvigionamento idrico della città. Profondo circa 40 m, ha svolto anche la funzione di cisterna, e si trova in piazza Danti.
Il Mosaico di Orfeo e le fiere o di Santa Elisabetta è un’opera di maestranze romane del II secolo, sorgeva nei pressi delle antiche terme romane.
Strada romana di Piazza Cavallotti.
Sotterranei del Museo del Duomo.
Ipogeo di Villa Sperandio (II secolo a.C.).
L’Ipogeo dei Volumni è una tomba ipogea etrusca della seconda metà del II secolo a.C. Situata nella Necropoli del Palazzone (VI-V secolo a.C.) e localizzata nell’odierna frazione di Ponte San Giovanni, costituiva la tomba della famiglia di Arnth Veltimna Aules.
Tomba etrusca di San Manno (III secolo a.C.), nel quartiere Ferro di Cavallo.
Le mura di Perugia e la città vecchia
Mura medievali in via Sant’Antonio: Perugia possiede due cinte murarie: le mura etrusche sorsero tra il IV ed il III secolo a.C. e furono costruite in modo piuttosto unitario; la seconda cerchia di mura, di età medievale, raggiunse lo sviluppo di circa 6 km ed inglobò i borghi creatisi in corrispondenza delle cinque antiche porte.
Le Mura e le Porte etrusche
Porta Marzia
Arco della Mandorla
L’Arco Etrusco o di Augusto rappresenta la più integra e monumentale delle porte etrusche cittadine. Costruito nella seconda metà del III secolo a.C., è costituito da una facciata attraversata da un solo fornice e da due torrioni trapezoidali.
La Porta Marzia costruita in travertino, fu smontata e ricostruita nel 1540 da Antonio da Sangallo per incastonarla nella muraglia della Rocca Paolina; presenta un arco a tutto sesto inquadrato da lesene con capitelli a rosetta centrale, sormontato da una balaustra scandita da quattro pilastri in stile italo-corinzio dalla quale sporgono cinque sculture: Giove tra i Dioscuri Castore e Polluce, e due cavalli alle estremità.
La Porta Trasimena, situata in via dei Priori, venne rifatta nel XIV secolo. Dell’originale porta etrusca rimane ben poco, l’arco è infatti ogivale e non più a tutto sesto, e la scultura di forma leonina è stata anch’essa aggiunta nel Medioevo.
Porta Sole era una delle più antiche porte d’ingresso di Perugia. Citata da Dante Alighieri nel Paradiso, aveva la sua collocazione originaria nel punto più alto della città, l’omonimo colle del Sole. Oggi non più esistente nella forma originaria, ne ha ereditato il nome l’Arco dei Gigli, situato in via Bontempi e ricostruito nel Medioevo. L’area venne fortificata nel XIV secolo, ma la cittadella militare fu abbattuta dopo una sommossa popolare nel 1376.
Arco della Mandorla o Porta Eburnea.
Arco di Sant’Ercolano o Porta Cornea.
Le mura sono ancora visibili in alcuni lunghi tratti (Verzaro, via Battisti, via Bartolo, Campaccio, Canapina), oltre che nei pressi delle porte sopra elencate. Poi sussistono visibili altri tratti minori, sia all’aperto che soprattutto nei piani interrati di molti edifici pubblici e privati sorti sopra di esse. Altri lunghi tratti non sono più visibili anche se ne è nota l’ubicazione, si tratta di porzioni o rimosse oppure particolarmente profonde. Le Mura etrusche si caratterizzano tutte per la consistenza in grossi blocchi squadrati (megaliti) di travertino, giustapposti senza uso di malta legante, a volte montati ad incastro mediante opportuna sagomatura delle superfici di contatto.
Le Porte e le Mura medievali
Lungo i 9 chilometri del perimetro murario si aprono numerose porte, alcune più antiche altre più recenti, alcune chiuse e riaperte o viceversa nella successione delle epoche. Elenchiamo solo le maggiori, tra cui le corrispondenti agli estremi dei cinque quartieri.
La Porta di Sant’Angelo è la più grande delle porte medievali delle mura di Perugia. Situata nel rione di Sant’Angelo, al termine di corso Garibaldi, si apre nel Cassero, fortificazione merlata inserita nella cinta urbica del XIV secolo. È orientata a nord.
La Porta di Corso Bersaglieri in cima all’omonima via, trecentesca, orientata verso est.
La Porta di San Pietro o Porta Romana, si trova alla fine di Corso Cavour, all’inizio di Borgo XX Giugno. La facciata esterna è stata realizzata in travertino da Agostino di Duccio e Polidoro di Stefano tra il 1475 ed il 1480, mentre la facciata interna è rimasta nelle forme medievali, con la caratteristica singolare di un doppio fornice. È orientata a sud verso la valle fertile e popolosa del Tevere.
Porta San Pietro
Replica della precedente sullo stesso versante sud è la Porta di San Costanzo, di fine Cinquecento, posta a sistemazione dell’area del Frontone; sostituisce un’altra porta medievale ora interna all’Orto Medievale nel convento dell’abbazia di San Pietro.
La porta di via delle Forze, corrispondente al quartiere di Porta Eburnea, ora costituita da un arco trecentesco; guarda a sud-ovest.
A servizio dello stesso quartiere bensì in direzione leggermente diversa si apre la Porta Crucia, cinquecentesca, ora al termine di via Eburnea.
La Porta di Santa Susanna, o Porta di Sant’Andrea, è situata in via della Sposa a coronamento del quartiere di S. Susanna, orientata verso est.
Porta Conca, appartenente al quartiere S. Angelo ma orientata ad ovest; trecentesca, in pietra calcarea ed arenaria.
I lunghi tratti tra una porta e l’altra sono segnati dalla presenza delle tipiche “tele” di murazione medievale, in pietre di pezzature molto più piccola del muro etrusco, legate con malta di calce, di roccia calcarea o arenaria; mura alte e strette, adatte a resistere all’assalto militare del tempo che consisteva nella scalata dall’esterno all’arma bianca.
La buona conservazione delle mura medievali è dovuta al fatto che, finita la funzione militare nel volgere del Cinquecento, esse sono state usate fino al Novecento come efficace barriera daziaria.
Prima del definitivo perimetro medievale, si hanno notizie e lacerti di una prima murazione medievale più ristretta: se ne trovano segni inequivoci nell'”Arco dei Tei” nel largo di Porta Pesa e nell'”Arco di S. Elisabetta” sotto l’Università per Stranieri.
La Torre degli Sciri appartenuta all’omonima famiglia gentilizia, spicca nel paesaggio circostante per la forma squadrata e per il caratteristico colore chiaro della pietra utilizzata. È l’unica delle torri medievali ad essere rimasta integra in tutta la città, tra le molte decine che nei XII e XIII secoli distinguevano il rango delle maggiori famiglie, come testimoniato da molti dipinti e pure dall’epiteto di “Turrenia” che Perugia ebbe proprio per la numerosità delle sue torri. Le altre torri nel corso dei secoli sono state inglobate in edifici adiacenti o sono scomparse per crolli, distruzioni belliche o nuove edificazioni.
Interventi posteriori
Il crocevia dei Tre Archi o Porta Santa Croce fu costruito nel 1857 durante un riassetto viario urbano.
Palazzi
Palazzo dei Priori
Sala dei Notari
Palazzo del Capitano del Popolo
Palazzo Gallenga Stuart
Il monumentale Palazzo dei Priori, ottimo esempio di palazzo pubblico dell’età comunale, fu edificato nella sua parte originaria tra il 1293 e il 1297, poi con due aggiunte medievali successive fino al 1443. Ultima aggiunta realizzata da Galeazzo Alessi nel Cinquecento. In stile gotico, vi si accede sia dal Corso Vannucci attraverso il portale trecentesco ornato dalle statue del grifo e del leone, sia dalla Piazza Maggiore (oggi IV Novembre) attraverso la notevole Sala dei Notari, aula medievale caratterizzata da grandi arconi e tutta affrescata, deputata all’assemblea popolare del libero Comune. È ancora oggi sede del Municipio. Alterato nei secoli della dominazione pontificia, fu restaurato dopo il 1860.
Al piano terra del Palazzo dei Priori è il Collegio del Cambio (XV secolo) impreziosito da bancali intarsiati in legno tra il XVI ed il XVII secolo. La Sala delle Udienze venne completamente affrescata da Pietro Perugino e dalla sua Scuola tra il 1498 ed il 1507.
Sempre al piano terra del Palazzo dei Priori è il Collegio della Mercanzia, sede dell’omonima corporazione medievale, è costituito da una sala rettangolare dalle pareti e dalle volte completamente rivestite in legno intarsiato. Al di sopra del tribunale è posto lo stemma della Mercanzia, un grifo dorato su una balla di panni.
Il Palazzo del Capitano del Popolo o di Giustizia venne realizzato tra il 1472 ed il 1481 dagli architetti Bartolomeo da Torgiano e dai lombardi Gasparino di Antonio e Leone di Matteo. È una struttura rinascimentale con qualche richiamo al gotico.
Palazzo della Vecchia Università (1490-1514), in piazza Matteotti, attualmente sede del Palazzo di Giustizia.
Palazzo Sorbello in Piazza Piccinino, tipica e integra dimora gentilizia del XVI secolo, dotata di museo e biblioteca aperte al pubblico.
Palazzo Gallenga Stuart, o Antinori (1748-1758), oggi sede dell’Università per Stranieri, è un palazzo dalla facciata in stile barocco, progettato dall’architetto Francesco Bianchi (architetto).
Palazzo Della Penna (XVI-XIX secolo), edificato sui resti di un anfiteatro romano (visibili in parte), già appartenuto alla famiglia dei Vibi, nell’Ottocento ospitò una Biblioteca ed una collezione di dipinti e disegni, oggi sede di un Museo.
Il Palazzo della Provincia venne edificato nel 1870 su disegno di Alessandro Arienti.
Palazzo Cesaroni, sede del Consiglio Regionale dell’Umbria, opera di Guglielmo Calderini, conserva il maggiore ciclo di affreschi in stile Liberty della città, realizzati da Annibale Brugnoli e Domenico Bruschi.
Palazzo Donini, sede della Giunta Regionale dell’Umbria, è un palazzo settecentesco realizzato dall’architetto Pietro Carattoli. Conserva un ciclo pittorico, “avventure, sventure e glorie” dell’antica Perugia, realizzato da Salvatore FiumeLa facciata duecentesca di Palazzo dei Priori.
Palazzo Conestabile, oggi sede della Biblioteca Augusta.
Centro Direzionale di Fontivegge (1982-1986), complesso realizzato dall’architetto milanese Aldo Rossi.
Teatri
Il Teatro Morlacchi (1777-1780), già Teatro del Verzaro, è il maggiore teatro della città. Progettato dall’architetto Alessio Lorenzini, si articola in una sala a ferro di cavallo con quattro ordini di palchi e un loggione.
Teatro del Pavone (1717-1723) è il primo teatro aperto al pubblico, costituito dai nobili perugini dell’Accademia del Casino. La struttura attuale è del 1765, su progetto dell’architetto Pietro Carattoli, con decorazioni di Carlo Spiridione Mariotti.
Teatro Turreno (1890-1891), realizzato su disegno dell’architetto Alessandro Arienti. Nel 1896 qui si ebbe la prima rappresentazione cinematografica della storia di Perugia. Nel 1953 venne riedificato su progetto dell’architetto Pietro Frenguelli come cineteatro e raggiunge un capienza di 2000 posti.[7]
Teatro Bertold Brecht (2009), si trova nel quartiere di San Sisto e ospita spettacoli di teatro contemporaneo e per ragazzi.
Architetture religiose
Deposizione dalla croce, Federico Barocci (Cattedrale di San Lorenzo)
La cattedrale di San Lorenzo venne realizzata tra il 1345 ed il 1490. Il rivestimento esterno non fu mai completato. All’interno, del tipo Hallenkirche, è conservato il Sacro Anello, la reliquia dell’anello nuziale della Vergine Maria. La più importante opera conservata nel duomo è la Deposizione dalla croce di Federico Barocci del 1569.
La Basilica di San Domenico, fondata nel 1304 e ampiamente ricostruita su disegno di Maderno nel XVII secolo, è la più grande struttura religiosa di tutta l’Umbria. Autentico capolavoro della scultura del XIV secolo, conservato nella basilica, è il monumento funebre a Benedetto XI. Di notevole pregio è anche il coro ligneo della fine del XV secolo e la vetrata absidale del 1411, la seconda in Italia per grandezza (m 22×8) dopo quella del duomo di Milano. Sopra le volte e sotto le due falde del tetto sussistono le singolari “soffitte di S. Domenico”, ampi vani di risulta della ricostruzione Seicentesca, ricche di suggestioni e reperti della originaria struttura gotica, con accesso diretto al poderoso campanile (XVI sec) con vista panoramica estesa dalla Romagna all’Abruzzo, dalle Marche alla Toscana.
La Basilica di San Pietro venne edificata intorno al 996 sopra la precedente cattedrale, la prima sede vescovile di Perugia, esistente sin dal VII secolo.
Chiesa di Filippo San Neri
L’entrata della chiesa è sul lato sinistro del chiostro seicentesco. Domina la basilica il campanile poligonale, costruito nel 1463-68 a linee gotiche fiorentine.
Affresco di Raffaello e Perugino, Cappella di San Severo.
Cappella di San Severo (all’interno si trova un affresco dipinto nella parte superiore da Raffaello nel 1508, ed in quella inferiore dal Perugino nel 1521). La cappella è attigua ad una chiesa -omonima- costruita nel XVIII secolo ed infatti la citata cappella è un ambiente residuo di una precedente costruzione;
La chiesa di Sant’Agostino, edificata nel XIII secolo, ha forme gotiche, ma internamente ha subito molti rimaneggiamenti, alcuni dei quali sono di epoca moderna (XVII secolo). La chiesa custodisce alcuni affreschi di valore: una Madonna in trono e una Crocifissione, quest’ultimo attribuito a Pellino di Vannuccio (XIV secolo).
La chiesa del Gesù venne edificata nella seconda metà del XVI secolo. Il soffitto interno è arricchito da pregevoli intagli e le volte sono affrescate da soggetti biblici dipinti da Giovanni Andrea Carlone. Al di sotto della pianta principale sono ubicati tre oratori: quello della Congregazione dei Coloni, della Congregazione degli Artisti e della Congregazione dei Nobili.
chiesa di San Bevignate (XIII secolo), recante un cicolo pittorico affrescato di estrema importanza per la storia dei Templari.
La chiesa di Sant’Ercolano fu eretta agli inizi del XIV secolo a ridosso delle mura etrusche. Sia la scalinata anteriore di accesso, che gli affreschi interni di Giovanni Andrea Carlone, sono però degli anni 1666-1669. Sotto l’altare maggiore è posto un sarcofago romano di età imperiale in cui, secondo la tradizione, riposano i resti del santo cui l’edificio è dedicato.
La chiesa di San Fiorenzo ha una struttura gotica duecentesca, ma gli interni furono profondamente rimaneggiati nel XVIII secolo. L’edificio custodisce un bel gonfalone quattrocentesco, opera di Benedetto Bonfigli.
La Chiesa di San Filippo Neri o chiesa della Santissima Concezione è un edificio barocco realizzato fra il 1626 e il 1663, anno in cui venne completata la facciata. Progettata dall’architetto romano Paolo Maruscelli, la chiesa racchiude al suo interno pregevoli affreschi che si ispirano a vari soggetti biblici, dipinti da Giovanni Andrea Carlone, Francesco Appiani e Francesco Martini.
La chiesa di San Costanzo è un edificio eretto nel XII secolo in forme romaniche, con aggiunte successive e ampiamente rimaneggiato alla fine dell’Ottocento dal massimo architetto perugino dell’epoca: Guglielmo Calderini. Di particolare pregio l’altare della prima metà del XIII secolo.
Tempio di Sant’Angelo, colonne.
La chiesa di San Francesco al Prato fu eretta nella prima metà del XIII secolo e ha un’architettura che ricorda abbastanza da vicino quella di Santa Chiara, ad Assisi. Recentemente è stata sottoposta, dopo il crollo del tetto, a radicali lavori di restauro e adattamento ad auditorium.
La chiesa di Santa Giuliana edificata nel 1253 ha un interno lineare e austero. Le pareti furono affrescate in massima parte nel corso del XIV secolo e in taluni punti rivelano influenze del grande Cimabue (in particolare l’ultima cena). Oggi sede della scuola di linge estere dell’esercito italiano, possiede un mirabile chiostro.
La chiesa di Santa Maria di Monteluce fu edificata nel corso del XIII secolo ma fu quasi interamente ricostruita a seguito di un incendio, nel secolo successivo. Possiede una bella facciata quattrocentesca e all’interno si possono ammirare gli affreschi risalenti agli inizi del XVII secolo di Giovanni Maria Bisconti. La chiesa è affiancata da un ex-monastero, per lungo tempo adibito ad ospedale (Ospedale di Santa Maria della Misericordia o di Monteluce).
La chiesa di Santa Maria Nuova, del XIV secolo, si struttura in un ampio interno a tre navate, in stile gotico. La chiesa possiede un organo della seconda metà del Cinquecento, un pregevole coro ligneo quattrocentesco e alcuni affreschi del XV e XVI secolo. Il campanile fu eretto negli anni quaranta del Seicento.
L’Oratorio di Sant’Agostino fu eretto a fianco della chiesa omonima nel XV secolo, ma gli ornamenti interni sono in gran parte del XVII secolo (fra cui un soffitto intagliato, e alcune tele di Mattia Battini e di Giulio Cesare de Angelis).
Oratorio di San Bernardino (1457-1461), significativo esempio di arte rinascimentale. La facciata policroma è decorata con bassorilievi e sculture a tutto tondo da Agostino di Duccio.
Oratorio di San Francesco (XVI-XVII secolo).
La chiesa di San Michele Arcangelo detta anche Tempio di Sant’Angelo è una chiesa paleocristiana del V secolo, sorta sul precedente tempio pagano. Raro esempio di struttura religiosa a pianta circolare, ha al suo interno un colonnato in marmo e capitelli corinzi di origine romana.
Il Cimitero Civico Monumentale in via Enrico dal Pozzo, creato su disegno di Francesco Landoni e Alessandro Arienti fu inaugurato dall’arcivescovo Gioacchino Pecci (futuro pontefice Leone XIII) nel 1849. In numerosi e significativi monumenti funebri di illustri famiglie perugine, racchiude mirabili esempi di scultura Neoclassica e Bell’Epoque: tra gli altri il monumento dedicato ai Caduti del XX giugno 1859 ed una sezione dedicata a cittadini illustri.
Cattedrale di San Lorenzo
Tempio di Sant’Angelo
Oratorio di San Bernardino
Affreschi di San Filippo Neri
Maggiori vie e piazze storiche e tipiche
Corso Vannucci.
Corso Vannucci è la via principale di Perugia: secondo l’antico assetto viario etrusco romano ricalca infatti il percorso del cardo decumanus, unendo il Colle del Sole al Colle Landone. A partire dalla seconda metà del Novecento il corso è stato completamente pedonalizzato.
Corso Cavour, di origine medievale, forma un unico percorso con il Borgo XX Giugno e insieme costituiscono la più lunga strada piana del centro di Perugia e il fulcro del cosiddetto Borgobello.
Corso Bersaglieri.
Via dei Priori e Via della Sposa.
Via Bontempi e Via del Roscetto.
Via Bonazzi e Via Caporali.
Via Oberdan e Via Marzia.
Via della Cupa e Via delle Forze.
Via Baglioni.
Corso Garibaldi e Via del Tempio.
Via Ritorta.
Piazza IV Novembre, già Platea Magna (Piazza Grande) o Platea Communis.
Piazza Morlacchi e Piazza Cavallotti.
Piazza Giordano Bruno.
Piazza Rossi Scotti e Piazza Biordo Michelotti.
Piazza Italia.
Piazza Matteotti.
Piazza Piccinino.
Piazza del Duca.
Piazza Fortebraccio.
Piazza Domenico Lupattelli.
Piazza dell’università.
Piazza di S. Francesco al Prato.
Piazza del Circo.
Piazza di Monteluce.
Largo Cacciatori delle Alpi.
Piazza Nuova (già Piazza del Bacio).
Piazza Vittorio Veneto.
Giardini Carducci.
Giardini del Frontone e Orto Botanico.
Giardini del Pincetto.
Giardini di Santa Giuliana.
Giardini della Cupa.
Parchi e aree verdi
Oltre ai giardini storici citati nel paragrafo precedente, in epoca moderna nei valloni digradanti dai cinque borghi storici, sono stati realizzati parchi urbani e aree verdi di pubblico godimento:
Parco di S. Anna.
Parco di S. Angelo.
Parco di S. Margherita.
Parco della Pescaia (ex Parco della Verbanella).
Giardini della Canapina.
Nuovo Orto Botanico.
Galleria Nazionale dell’Umbria, contiene la maggiore raccolta di opere, dal XIII al XIX secolo, di artisti (tra gli altri Arnolfo di Cambio, Piero della Francesca, il Perugino, Pinturicchio) passati per l’Umbria;
Museo archeologico nazionale dell’Umbria, nell’ex-convento di San Domenico;
Museo dell’Opera del Duomo;
Museo dell’accademia di belle arti;
Museo di Palazzo della Penna con collezioni d’arte moderna (collezione Dottori, collezione Beuys);
POST – Perugia Officina per la Scienza e la Tecnologia;
Museo storico della Perugina;
Casa museo Fondazione Sorbello;
Pozzo etrusco;
Cappella di S. Severo (Perugino e Raffaello);
Museo delle mura urbiche (Cassero di Porta S. Angelo);
Affreschi del Collegio della Mercanzia;
Affreschi del Collegio del Cambio;
Tomba ed affreschi di Pietro Vannucci, detto Il Perugino, in frazione Fontignano.
Fuseum, casa museo dell’artista Brajo Fuso
Pietro Vannucci detto il Perugino,
Gaio Vibio Treboniano Gallo (206-253), imperatore romano;
Sant’Ercolano (?-549), vescovo martire cristiano;
Baglioni (famiglia), nobile casato perugino, documentato dal XIII secolo;
Bartolo da Sassoferrato (1314-1357), giurista medievale;
Baldo degli Ubaldi (1327-1400), giurista medievale;
Biordo Michelotti (1352-1398), condottiero;
Braccio da Montone (1368-1424), condottiero;
Matteo da Perugia (metà XIV secolo-1416), compositore;
Niccolò Piccinino (1386-1444), condottiero;
Agostino di Duccio (1418-1481 circa), scultore;
Perugino (1450-1523), pittore;
Pinturicchio (1454-1513), pittore;
Giulio III (1487-1555) papa, protettore della città;
Galeazzo Alessi (1512-1572), architetto;
Vincenzo Danti (1530-1576), scultore, ingegnere civile;
Ignazio Danti (1536-1586), matematico, cosmografo, vescovo;
Giovanni Andrea Angelini Bontempi (1624-1705), compositore
Annibale Mariotti (1738-1801), medico e poeta;
Francesco Morlacchi (1784-1841), compositore;
Luisa Spagnoli (1877 – 1935), imprenditrice;
Gerardo Dottori (1884 – 1977), pittore;
Gabriele Santini (1886-1964), direttore d’orchestra;
Giuseppe Prezzolini (1882-1982), scrittore e polemista;
Aldo Capitini (1899-1968), filosofo;
Sandro Penna (1906-1977), poeta;
Walter Binni (1913-1997), critico letterario;
Renato Romizi (1915), latinista e grecista;
Enrico Vaime (1936), scrittore, conduttore e autore televisivo e teatrale.
Jazz Band per le strade di Perugia durante Umbria Jazz
Umbria Jazz: è la più importante rassegna di Jazz in Italia e una delle più importanti al mondo, il festival cade nel mese di luglio dal 1973.
Eurochocolate: la kermesse europea del cioccolato, si svolge in ottobre dal 1993.
Grifonissima: gara di corsa podistica, agonistica ed amatoriale, per le strade ed i vicoli della città, nata nel 1981. All’edizione 2008 hanno partecipato in circa 16000.[21]
Fiera dei Morti: una grande fiera popolare che si tiene la prima settimana di novembre sin dal Medioevo. Anticamente si svolgeva in centro, a partire dagli anni settanta del secolo XX si svolge nella vasta area del parcheggio di Pian di Massiano.
Festa di San Costanzo, in onore del santo patrono: il 29 gennaio, quasi tutti gli anni, viene organizzata una fiera lungo Borgo XX Giugno.
Marcia per la pace Perugia-Assisi, con cadenza biennale, si svolge solitamente in ottobre.
Festival internazionale del giornalismo, si svolge ogni anno in aprile.
Bagliori d’autore, rassegna letteraria iniziata nel 2005, si svolge per circa una settimana a febbraio/marzo, con un’edizione parallela a Milano ed eventi a Roma, Terni, Assisi, Macerata.