
Deruta è incastonata su una collina dominante la valle del Tevere, fu abitata già in Epoca Neolitica così come numerosi sono i resti archeologici epigrafi, anfore in terracotta, capitelli e sculture conservati, in gran parte, nell’atrio del Palazzo Comunale) di insediamenti abitativi in epoca romana.
Abitanti: 7.640 (Derutesi)
superficie Kmq: 44,39
altezza s.l.m. 220 m
Distanza da Perugia: Km 19
Prefisso: Tel. 075
C.a.p.: 06053Stazioni ferroviarie:
FS a Perugia a 19 Km
E.C.U. (Ferrovia Centrale Umbra) linea Terni Perugia, a S. Nicolò di Celle a 5 Km
Autostrade:
Autostrada del Sole (Firenze-Roma) provenendo da Roma uscita ad Orte, proseguire su Superstrada E-45 direzione Perugia, provenendo da Firenze, uscita Valdichiana, quindi prooseguire per Perugia imboccando la Superstrada direzione Perugia-Terni.Provincia di Perugia
Informazioni turistiche IAT.
Tel. 075-5736458
Ufficio turistico Pro Loco
Tel. 075-971 1559.Frazioni: Castelleone, Casalina, Ripabianca, Pontenuovo, San Nicolò di Celle, Sant’Angelo di Celle
Giorni di mercato: Deruta e S. Nicolò di Celle, martedì non festivi.
Deruta è incastonata su una collina dominante la valle del Tevere, fu abitata già in Epoca Neolitica così come numerosi sono i resti archeologici epigrafi, anfore in terracotta, capitelli e sculture conservati, in gran parte, nell’atrio del Palazzo Comunale) di insediamenti abitativi in epoca romana.
Intorno al 990 l’Imperatore Ottone III, concesse questa terra, in pagamento ad alcuni baroni tedeschi con il titolo di Nobiles de Deruta.
Nel 1186 Enrico VI confermò questa decisione insieme all’esenzione della giurisdizione di Perugia. Deruta fu molto legata a Perugia e da questa considerata una roccaforte sud a sbarramento delle aspirazioni espansionistiche di Todi.
Tutto questo si evidenziò nel 1190, quando Perugia elesse quale suo podestà il nobile derutese Leonardo Bernardo Mariotti e, nel 1221, concesse ai Derutesi di nominare un podestà nativo del luogo.
Nel 1264 Deruta fu teatro dela morte del pontefice Urbano IV, in viaggio verso Perugia di ritorno da Todi.
Dal 1240 al 1300 i legami fra Perugia e Deruta diventano ancora più saldi e per questo la cittadina patirà gravi danni nel 1310 quando l’esercito perugino, guidato da Gentile Orsino, vi si insediò per combattere i Tuderti.
Nel 1312, per paura che le milizie imperiali di Arrigo VII potessero danneggiarla , Deruta aggiunse una ulteriore fortificazione (opera di Andreotto Leggeri capo dei “Dieci” di Perugina).
Nel 1370 Deruta e Pontenuovo vengono devastate dall’esercito dello stato pontificio (allora in lotta con Perugia, Todi, Spoleto ed altre città umbre per imporre il proprio dominio).
Nel 1390, a seguito di un fatto criminoso, (l’uccisione di tre ambasciatori derutesi da parte dei Perugini), i rapporti tra Deruta e Perugia si inasprirono fino alla rivolta dei Derutesi che venne tragicamente seduta con il sangue da Perugia.
Nel 1400 Deruta passò sotto il controllo di Gian Galeazzo Visconti e, alla sua morte, avvenuta due amnni dopo tornò di nuovo sotto il potere dello stato pontificio.
Dal 1408 al 1416 fu un periodo di forti tensioni: infatti Deruta fu contesa tra Braccio da Montone e Perugia.
Nel 1408 Braccio, dopo aver sconfitto i Perugini devastò e incendiò la Deruta.
Nel 1411 ci fù una nuova battaglia presso Colle dello Battaglia; ma il valore dei Derutesi impedi una nuova sconnfitta.
Nel 1456 una epidemia colpì Perugia e i dintorni.
La pestilenza si ripetè nel 1477-79 procurando un evidente calo demografico nella cittadina.
Nel 1500 Deruta venne restaurata con l’avvento dei Baglioni di Perugina; nel 1540 coinvolta nella “Guerra del Sale”, (causata dalla ribellione dei Perugini all’aumento delle tasse sul sale imposte dal pontefice Paolo III), si schierò dalla parte del Papa con un atto di sottomissione, (la consegna delle chiavi a Pier Luigi Farnese capo dell’esercito della Chiesa).
Nonostante l’atto di sottomissine il territorio derutese fu saccheggiato dalle stesse milizie papali; a parziale risarcimento Deruta fu esentata dai pagamenti fiscali.
Verso la metà del XVI sec., Deruta conobbe un lungo periodo di pace e di prosperità.
Nel 1643, le milizie di Odoardo Farnese (duca di Parma e di Piacenza), in lotta con Urbano VIII (guerra di Castro) passarono nel territorio derutese e Deruta, schieratasi al fianco del Cardinal Barberini, si oppose vittoriosamente ai nemici.
Nel 1831, dopo la parentesi Napoleonica, Deruta si affiancò ai moti rivoluzionari, che turbavano lo Stato Pontificio nella speranza di creare un governo autonomo con centro in Bologna.
La reazione dello Stato Pontificio fu durissima e riportò Deruta nella sfera d’influenza del Papato fino al 1860, quando fu annessa al nascente Regno d’Italia.
Deruta presenta un’urbanistica composta di un nucleo storico e di un ampio insediamento abitativo ed industriale sviluppatosi lungo la Superstrada E-4S nella direttrice per Perugia.
Entrando da Porta di S.Michele Arcangelo (ai cui lati vi sono resti dell’antica cinta muraria) sono visibili i resti di antiche fornaci, una delle quali del ‘SOO, adibite alla produzione di ceramiche, di cui Deruta è indubbia maestra.
Superata Porta di S.Michele Arcangelo è visibile nei pressi la piazzetta Biordo Michelotti, su cui si affaccia l’ex chiesa di San Michele Arcangelo.
La ex chiesa di San Michele Arcangelo, costruita nel 1163, la cui facciata adorna di mattonelle decorative, una volta era sede della Compagnia di Rosario o della Morte; di fronte si trova una Fontana (costruita nel 1848 su progetto dell’ingegnere Fiorenzo Cherubini) a pianta poligonale.
Proseguendo il nostro cammino si giunge presso Piazza dei Consoli, un tempo raccolta tra da due fortilizi (uno destinato a magazzino del grano ed alloggio delle milizie, l’altro a torre d’avvistamento) dove si erge il Palazzo Comunale, di architettura trecentesca con portale e bifore ogivali, ristrutturato nel 1760 per opera di Pietro Carattoli.
Entrando nel Palazzo Comunale vi è un atrio spazioso ove sono visibili resti archeologici del periodo romano, medioevale e rinascimentale, alcuni di difficile catalogazione. Nel Palazzo Comunale merita una visita la Pinacoteca che raccoglie molte pitture provenienti dall’antistante chiesa di San Francesco, da quella di Sant’Antonio Abate, dall’ex ospedale di San Giacomo e dalla chiesa dei Defunti di Ripabianca. Ma in particolare da visitare le cinquantadue tele donate nel 1937 dagli eredi di Lione Pascoli comprendente tele di Niccolò di Liberatore, detto l’Alunno (1430-1502), del Perugino, di Guido Reni (I S75-1642), di Fiorenzo di Lorenzo (1440 ca.- 1525 ca.), di Peter Van Bloemen (1657.1720), di Antonio Amorosi (1660-1738); di Francesco Graziani, detto Ciccio Napoletano (sec. XVII) ed altri.
Si consiglia poi di portarsi presso la Saletta della Torre dove sono custoditi antichi ed importanti documenti inerenti la storia di Deruta. Tra questi importanti documenti quello di maggior impatto è senz’altro il Missale Fratrum Minorum proveniente dalla chiesa di San Francesco, collocabile nell’ ultimo quarto del 1400.
La chiesa di San Francesco, in stile gotico, fu distrutta dal terremoto del 1303 poi ricostruita e consacrata nel 1388.
L’esterno con una facciata in pietra presenta un portale ogivale sormontata da un rosone circolare in pietra bianca rosata, ed un campanile del XIV sec. con bifore ogivali.
Addentrandoci all’interno notiamo che esso è organizzato con una sola navata.
La chiesa custodisce vari opere d’arte: un affresco del 1520 attribuito all’Alfani, pitture del Caporali, affreschi del XIV sec. di scuola Umbra-Senese ed una campana del 1228 fusa in occasione della canonizzazione di San Francesco.
Al suo fianco la chiesa presenta il Convento (dove nel 1264 morì papa Urbano IV) fondato nel 1008 dai monaci Benedettini e ceduto poi ai Francescani; dal 1998 ospita l’interessante Museo Regionale della Ceramica.
Proseguendo e passando via Pinturicchio, si arriva all’ex chiesa di Sant’Antonio.
La chiesa di Sant’Antonio presenta affreschi del XV-XVI sec. di Bartolomeo e Giovan Battista Caporali.
Scendendo nella parte bassa di Deruta si arriva nella zona denominata la Volle, e qui nelle vicinanze di piazza Cavour si trova la chiesa della Madonna della Cerasa (sec. XIX), già chiesa della Madonna del Divino Amore, poiché custodiva un’antica immagine della Madonna del Divino Amore sostituita poi da una copia della “Madonna della Ciliegia” (l’originale è custodito nella Pinacoteca Vaticana) di Federico Barocci.
Andando in avanti e superando Porta del Borgo, si arriva al Borgo (fuori Deruta); qui troviamo la chiesa di Sant’Anna, (una volta chiamata di San Giacomo) ristrutturata nel ‘700 e poi restaurata nel 1931 che custodisce una tela del 1744, presunta opera di Anton Maria Garbi.
Sulla via Tiberina, in direzione Pontenuovo, da visitare la chiesa della Madonna delle Piagge, del 1601.
Da vedere nei dintorni
Nei pressi di Deruta (a circa cinque chilometri) , troviamo Castelleone, un borgo posto in posizione dominante, che conserva l’architettura medioevale, con mura e torrioni, che testimoniano il suo ruolo strategico di avamposto militare svolto fin dal 1200 a difesa dei confini con Todi.
All’interno di Castelleone troviamo la chiesa Parrocchiale di San Donato, del XII sec. Dove si possono ammirare parti di affreschi del XV sec.
Scendendo a valle,nella direttrice per Casalina, si arriva al Santuario della Madonna dei Bagni, edificato nella seconda metà del Seicento a ricordo di un evento miracoloso avvenuto il 1657. All’interno sono esposte oltre seicento Mattonelle Votive interessanti (oltre che per il valore religioso) da un punto di vista tecnico per la tipologia della maiolica derutese usate in quegli anni. Nel Santuario sull’altare maggiore è custodito il Tronco ed il frammento di ceramica effigiante la Madonna, autrice del “miracolo”.
A due chilometri dal Santuario è situata Casalina, antico borgo di origine romana, (chiamata con il nome di Massascine, ai tempi del re longobardo Desiderio 761). Che custodisce i seguenti monumenti: i resti della Rocca (del 1365), la chiesa di San Girolamo (datata tra il 1779 ed il 1785) eretta sui resti dell’antica Chiesa di San Gregorio del XI sec.
La chiesa di San Girolamo contiene dipinti del XVIII sec. di Francesco Appiani, Marcello Leopardi e Vincenzo Monotti. Vicino al presbiterio si trovano due leoni stilofori di epoca romanica, il fonte battesimale (datato 1527) ed un elegante leggio setttecentesco.
Vicino Casalina si trova Ripabianca, dove si erge un piccolo castello medioevale che custodisce la chiesa dei defunti i cui affreschi votivi sono oggi visitabili presso la Pinacoteca Comunale di Deruta).
Tornando a Deruta, si giunge a Sant’Angelo di Celle. Prima però si consiglia una visita presso Fanciullata dove c’è la cappella della Madonna del Ranuccio o del Fanciullo che custodisce un affresco del 1459, opera di Bartolomeo Caporali.
Il paese di Sant’Angelo di Celle deve la sua origine all’insediamento dei monaci Benedettini che, verso il 980, si stabilirono in questa zona bonificandola.
Qui possiamo ammirare la chiesa di San Michele Arcangelo, del 1280, (completamente rifatta nel XVI sec. ) nel 1855, un nuovo restauro l’ampliò a tre navate.
La chiesa di San Michele Arcangelo ha un campanile rinascimentale ed una facciata in terracotta.
Si raggiunge quindi San Nicolò di Celle che nel 1273 era una Villa ed nella metà del 1300 un Castrum (castello). Nelle vicinanze dei resti del castello sorge la chiesa di San Nicola, del 1278, rinnovata nel 1876. La facciata è del 1890, opera di Nazzareno Biscarini e all’interno sono esposti affreschi della conca absidale del 1915, opera di Giovanni Ellero.
Vicino San Nicolò, in vocabolo Pantanelli, troviamo la chiesa della Madonna dei Pantanelli, della seconda metà del 1500 e ristrutturata nel 1748. All’interno ci sono diverse opere interessanti: un affresco del XVI sec. di scuola Umbra; un Crocifisso ligneo del XVI sec. e dipinti di scuola Senese del XVI secolo.
Nel borgo di Pontenuovo da vedere: il Ponte sul Tevere del 1286, restaurato più volte e la chiesa di San Lorenzo, edificata nel 1793 su una chiesa preesistente con facciata neoclassica. All’interno, nella sagrestia, sono esposti dipinti del XVIII sec. uno dei quali del 1763 firmato dal siciliano Gaetano Sortini.
Museo Regionale della Ceramica, Largo San Francesco, Tel. 075-9711000. Inaugurato nel corso del 1998, il nuovo Museo Regionale della Ceramica di Deruta, che ha sede nell’ex Convento di San Francesco, raccoglie nelle sue teche e nei suoi archivi una produzione esaltante, dell’antica tradizione artigiana umbra della maiolica, che in Deruta conobbe, fin dal XIII sec. la sua massima espressione.
Il percorso museale, allestito sotto le volte francescane del Convento di Deruta, raccoglie nelle sue teche, disposte in quattordici sale espositive dislocate su tre livelli, un immenso patrimonio di materiali che, con una disposizione articolata, conduce il visitatore dal Medioevo fino al 1930.
Il percorso museale, allestito sotto le volte francescane del Convento di Deruta, raccoglie nelle sue teche, disposte in quattordici sale espositive dislocate su tre livelli, un immenso patrimonio di materiali che, con una disposizione articolata, conduce il visitatore dal Medioevo fino al 1930.
Un intinerario che affascinerà senz’altro chiunque lo percorrerà per i colori, le forme, riflessi e gli inserti tematici, dai pavimenti ai grandi piatti da pompa (recanti stemmi nobiliari o ritratti di dame rinascimentali), decorati con la straordinaria tecnica del “Lustro”, alle coppe amatorie, agli oggetti per la tavola, boccali, brocche.
Orari del Museo Regionale della Ceramica: PERIODO: da Ottobre a Marzo; apertura: dal mercoledi al lunedi di ciascuna settimana; chiusura: il martedì ed i giorni del 25/12 e del l/I; orario 10.30/ 13.00 e 14.30/ 17.00. PERIODO mesi di Aprile, Maggio, Giugno; apertura: sempre aperto orario: 10.30/ 13.00 e 15.00/ 18.00. PERIODO: mesi di Luglio, Agosto e Settembre: apertura: sempre aperto: orario: 10.30/ 13.30 e 15.00/ 18.30.
L’economia derutese è di natura essenzialmente artigianale. L’artigianato, che si caratterizza per la produzione di maioliche artistiche, ha conseguentemente sviluppato a livello industriale delle importanti aziende, che fabbricano apparecchiature per la produzione di ceramica.
Altra attività artigianale tradizionale, è la lavorazione del vimini e della scarza per seggiole, cesti ed altri oggetti per la casa a San Nicolò di Celle.
Di rilievo la scuola di ricamo di Sant’Angelo di Celle.
L’agricoltura è caratterizzata dalla produzione di olio di oliva, rinoomato per la qualità, perchè ottenuto ancora con metodi tradizionali in vecchi frantoi. ll vino, il grano e l’olio di girasole sono anch’essi prodotti di ottima qualità.
Il turismo va sempre più sviluppandosi e, soprattutto ora con l’apertura del nuovo Museo Regionale della Ceramica, presenta positive prospettive di sviluppo.
La cittadina ha dato i natali a: Fra’ Girolamo da Deruta, musicista e Rettore all’Università di Pisa; Fra’ Sigismondo da Deruta, teologo del Concilio di Trento; Egidio Spiritali Mancini, promotore della fondazione dello Stadium Perugino; Napoleone Comitoli di Castelleone, giurista della Sacra Rota; Padre Ugolino Nicolini, storico.
Religiose – Tradizionali – Culturali: prima quindicina di giugno a Deruta, “Festa dello Sport” con musica, folclore, gastronomia; 13-21 giugno a Ripabianca, “Giugno in Festa”, con giochi popolari, folclore, gastronomia; fine giuugno-primi luglio a Sant’Angelo di Celle, “Festa del Grano”, con mietitura, trebbiatura, mestieri tradizionali, musica, folclore, mostra mercato, concorso fra ceramisti, gastronomia; fine giugno- primi luglio a Castelleone, “Festa di Pasquarosa”, con musica, folclore e gastronomia; prima decade di luglio a San Niccolò di Celle, “Festa d’Estate” con musica, folclore, gastronomia; seconda quindicina di luglio a Deruta, “Magia di un’Arte” con percorso ceramico, mostre di scultura, gastronomia e la “Fiera di Sant’Anna”; 25 novembre a Deruta “Festa della Madona dei Bagni”. Manifestazioni varie durante il corso dell’anno.
Fiere: a Casalina, Loc. Santuario della Madonna dei Bagni per tre giorni consecutivi: Pasqua, Lunedi dell’Angelo e martedi; 5 luglio a San Niccolò di Celle; 26 luglio a Deruta; 9 agosto a Pontenuovo.
Mostre- mercato: I maggio e prima domenica di settembre a Deruta, “Mercatino dell’Antiquariato e della Ceramica Artistica”; dal 25 al 29 giugno a Sant’Angelo di Celle,”Mostra Mercato dei Prodotti Tipici Umbri”.
Giorno di Mercato: Deruta e S. Nicolò di Celle, martedi non festivi