
La zona di San Venanzo è l’unica zona di origine vulcanica in Umbria. Due sono i coni vulcanici spenti, localizzati nel 1899, uno nel luogo dove oggi sorge San Venanzo e l’altro a Pian di Celle.
Abitanti: 2.307 (Sanvenanzesi)
Superficie Kmq: 170
Altezza s.l.m.: 560 m
Distanza da Terni: Km 64
Prefisso: 075
C.A.P.: 05010Frazioni: Ospedaletto, S. Marino, Pornello, S. Vito, Poggio Aquilone, Civitella dei Conti, Collelungo, Rotecastello, Ripalvella
Stazione Ferroviaria:
Ferrovia Centrale Umbra a Marsciano a 2 kmAutostrada del Sole (Roma-Firenze) uscita a Fabro per viaggiatori provenienti da nord e ad Orte per viaggiatori provenienti da sud.
Provincia di Terni
Informazioni turistiche IAT
Tel. 0763-341772Comune
Tel. 075-875123Giorni di mercato: Mercoledì
La zona di San Venanzo è l’unica zona di origine vulcanica in Umbria. Due sono i coni vulcanici spenti, localizzati nel 1899, uno nel luogo dove oggi sorge San Venanzo e l’altro a Pian di Celle.
Il territorio di San Venanzo fin dal’antichità fu dominato da Orvieto che ne segnò il destino, imponendo un’egemonia commerciale che divenne legame religioso quando, dopo le invasioni barbariche, fu sede episcopale, ed infine, politico, a partire dal XIII secolo.
Il nucleo abitativo di San Venanzo risale al VIII sec, quando dopo il passaggio delle spoglie di San Venanzo, trasportate a Roma dal corteo papale, nella zona si cominciò a venerare il santo martire.
Nel 1224 San Venanzo fu occupata da Todi durante il conflitto che vedeva Todi in guerra con Orvieto per il possesso del castello di Collelungo.
Nel XIII secolo San Venanzo fu sede di un visconte nominato da Orvieto e che nel 1300 la vendette a Manno Monaldeschi.
Nel 1334 Manno Monaldeschi, visconte di San Venanzo, proclamato “Gonfaloniere” a vita, divenne di fatto il vero signore di Orvieto fino al 1337. Con la sua morte i quattro rami del casato (Cervara, Aquila, Cane e Vipera), iniziarono una guerra fratricida, per la conquista del potere, che sconvolse tutto il territorio di Orvieto.
San Venanzo fu occupato, nel 1346, dai Monaldeschi della Cervara, eredi di Manno, ma subito dopo riconquistata da Orvieto e nel 1392 da Monaldo Monaldeschi che ottenne nel 1394 il riconoscimento del possesso del castello da parte di Bonifacio IX.
Nel 1437 il castello fu nuovamente distrutto dai Monaldeschi della Cervara con a capo Gentile della Sala. Ribellatosi, per l’ultima volta al potere papale nel 1495, San Venanzo entrò definitivamente sotto la giurisdizione dei Sette Conservatori della Pace, ovvero della Chiesa.
Sotto il tardo governo pontificio, insieme a San Vito al Monte, verrà compreso nella delegazione di Orvieto per divenire infine nel 1929 Comune.
Il Parco Municipale di San Venanzo dove sorge il Palazzo Municipale costruito alla fine del 1800 dal conte Venanzio Faina.
La Torre Campanaria di quella che era la chiesetta del castello (XIII sec.), adiacente ad una grande vasca d’acqua chiamata “la piscina”, ed una delle torri da dove è possibile ammirare (si può salire fino in cima) un paesaggio unico e suggestivo.
La chiesa parrocchiale di San Venanzo Martire, edificata nel 1913 in stile neogotico, che al suo interno custodisce: una tela del 1748, opera di Lorenzo Faina, due tele del 1600 raffiguranti la “Madonna del Rosario”, sull’altare maggiore un grande crocifisso in ceramica orvietana, come pure in ceramica orvietana sono i dipinti della sequenza della “Via Crucis”, opera di Mirella Cecconi di Orvieto.
Nella chiesa della Madonna Liberatrice, eretta nel 1300 dove sorgeva un’edicola, è possibile osservare un affresco del ‘400, raffigurante la Madonna Liberatrice, una tela del Seicento ed i monumenti funebri delle famiglie Viti e Faina.
Interessanti sono le frazioni di San Venanzo come Rotecastello (sec.XIII) dove nella chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo, del 1741, troviamo tele del XVIII secolo e in quella della Madonna della Neve, la più antica, un bellissimo affresco del 1500.
La fortezza di Collelungo, del XII sec., con le mura perimetrali ancora intatte, comprese alcune torri di difesa, dominio dei Monaldeschi.
La chiesa di S. Mattia Apostolo, all’interno della cinta di Collelungo, con un fonte battesimale di epoca protoromanica ed un altare a mensa su cippo, databile tra il VIII e IX secolo.
Fuori le mura è invece il Santuario della Madonna della Luce, dove ha sede la chiesa parrocchiale, che ospita un affresco della fine del 1300 di scuola Umbro-Toscana venuto miracolosamente alla luce nell’aprile del 1827.
A Ripalvella possiamo invece ammirare tratti delle mura del castello (XVsec.), una rarissima torre poligonale e la chiesa parrocchiale di San Silvestro, del XIV sec., conserva affreschi dell’epoca e tratti della struttura originaria.
Poggio Aquilone, del XIII sec., con la planimetria ellissoidale (a forma di “piede umano”) mostra una spiccata fisionomia medioevale: l’antica porta a sesto acuto con cornici di pietra squadrata, i resti di quattro torri e le mura castellane, in alcuni tratti ancora ben conservate.
La frazione di Ospedaletto offre uno scenario unico delle bellezze naturali del Monte Peglia, con i suoi boschi, le sue pinete ed un susseguirsi ininterrotto di vallate e monti.
Qui, la chiesa di Santa Caterina D’Alessandria, del 1500, conserva al suo interno un bell’affresco del XVI sec. raffigurante la Madonna ed altri affreschi sempre della stessa epoca.
A San Vito al Castello sono da vedere i resti della rocca del XIV sec. e a San Vito al Monte la chiesa parrocchiale del 1895, dedicata a S. Vito Martire, che custodisce un organo del ‘700, una tela del ‘600, sculture lignee ed una statua di “Madonna col Bambino”, in terracotta, del ‘500.
Pornello mostra ancora le antiche vestigia del suo castello (sec.XI); la chiesa parrocchiale di S. Donato (XIV sec.) e la chiesa di Madonna del Piano (XIV sec.) che custodisce una serie di affreschi del 1500.
Parco Museo Vulcanologico Piazza Roma, 1 – 05010 San Venanzo tel./fax 075.875482 cell. 334.6845090 349.6403193
L’economia territorio si basa sull’agricoltura (olivi, cereali, vigneti, ortaggi), l’allevamento di bovini e ovini con componenti importanti nel settore dell’industria e dell’artigianato (produzione di scarpe, lavori in ferro, abbigliamento e lavorazione “Sassi di Assisi”).
San Venanzo ha dato i natali al francescano Fra’ Ginepro da San Vito (1717-1794), al politico Zeffirino Faina (1826-1917), al pittore Livio Orazio Valentini (1920).
Religiose: San Venanzo: 18 Maggio, “Festa di San Venanzo Martire” (durata 10 gg.); a Civitella Dei Conti, II domenica di Ottobre, “Festa di S. Michele Arcangelo e Madonna del Rosario; a Collelungo, prima domenica di Settembre, “Festa della Madonna della Luce”; a San Vito, 16 Giugno” Festa del patrono”; a Pornello e Rotecastello, 8 Maggio, “Festa di S. Michele Arcangelo”; a S. Marino, “Festa dell’Ascensione”; a Ripalvella, 31 Dicembre, “Festa del patrono S. Silvestro”; a Ospedaletto, 10 Agosto “Festa di S. Lorenzo Martire”.
Tradizionali-Culturali: a San Venanzo, durante il corso dell’anno manifestazioni varie, (Tel. per info al Municipio – Tel. 075-875123); a Poggio Aquilone, fine Maggio, “Festa di S. Pasquale Baylon”, con corteo storico e “Sagra degli Umbricelli fatti a mano”; a Ripalvella, seconda metà di Maggio, “Sagra del Cinghiale”; Agosto, “Festival nazionale della musica etnica e popolare”; metà Agosto, a Rotecastello, “Musica lirica al borgo” e corteo storico; Agosto, San Venanzo, Parco Comunale e Parco Sette Frati di Ospedaletto, “Festiva! nazionale di musica popolare della memoria e della storia”.
Fiere: 17 Maggio, 6 Settembre a Ospedaletto, 2 Ottobre a Rotecastello, 18 Settembre a Pornello.