
San Giustino è ubicato all’estremo nord della Valtiberina al confine con la Toscana.
Nell’antichità, San giustino, fu un antico insediamento umbro come testimoniano i vari reperti bronzei trovati sul suo circondario.
Abitanti: 10.000 (Sangiustinesi)
Superficie Kmq: 80,69
Altezza s.l.m.: 336 m
Distanza da Perugia: Km 70
Prefisso: 075
C.A.P.: 06016Frazioni: Celalba, Cospaia. Lama. Selci, Uselle-Renzetti
Stazione Ferroviaria:
(F.C.U. a San Giustino) a 16 Km
Autostrada del Sole (Firenze-Roma) uscita Arezzo poi proseguire direzione S. Sepolcro e quindi S. Giustino.Provincia di Perugia
informazioni turistiche IAT.
Tel. 075-8554922
Biblioteca Comunale
Tel. 075-856607Giorni di mercato: venerdi
San Giustino è ubicato all’estremo nord della Valtiberina al confine con la Toscana.
Nell’antichità, San giustino, fu un antico insediamento umbro come testimoniano i vari reperti bronzei trovati sul suo circondario.
In epoca romana l’antica Melisciano (che diventerà poi San Giustino), per la sua posizione strategica che controllava le vie di accesso da e per la Toscana e la Romagna, era già un Castrum.
In epoca romana era già un popoloso insediamento, infatti sono stati rinvenuti, i resti di antiche ville romane in tutto il suo territorio.
Qui dimorò anche Plinio il Giovane; in località Colle Plinio sorgeva la sua villa i cui resti sono stati scoperti in epoca recente.
Nel 303 d.C., tra l’antica Melisciano e Città di Castello, venne martirizzato un soldato Romano di nome Giustino, colpevole di voler diffondere il Cristianesimo, sotto Diocleziano.
Dal nome di questo martire che Melisciano, cambierà toponimo in San Giustino che apparirà per la prima volta nel 1027 in un diploma di Corrado il Salico.
Sulle colline prospicienti la Pieve, sorgeva il Castello di Castiglione (già nel 1109), di proprietà di Federico l, detto Barbarossa .
Dopo la sua distruzione avvenuta alla fine del 1200, assurse avamposto fortificato a difesa della vallata il Palazzo dei Dotti.
Il nome deriva dalla casata di San Sepolcro che lo aveva in possesso fino al sec. Xv.
Il castello fu poi distrutto dalle accanite lotte tra S. Sepolcro e Città di Castello. Alla fine i Tifernati assunsero il controllo del castello di San Giustino e lo affidarono a Niccolò Bufalini, ricco possidente della zona che lo trasformò in fortezza.
Negli anni a venire fu ristrutturato dal Vasari che ne fece una lussuosa villa fortificata , con i Vanvitelli il castello fu ulteriormente fortificato in previsione di una espansione territoriale di Perugia e San Sepolcro su San Giustino.
Nel XVI sec., San Giustino passò sotto il controllo della Chiesa che nel 1817 gli concesse l’autonomia.
Il 21 settembre del 1828 questa concessione fu ratificata da papa Leone XII e così rimase anche nel 1860, quando entrò a far parte del Regno d’Italia.
Al centro di San Giustino sorgono il palazzo del Municipio del ‘800 di semplice ma robusta architettura, e il magnifico Castello Bufalini del XV secolo.
Il castello (dimora della famiglia Bufalini, potenti militarmente e grandi mecenati ) al suo interno, ospita numerosi capolavori d’arte, arredi e mobili; all’esterno sono visibili le possenti mura di cinta, la parte emergente delle torri e l’elegante loggiato (qui si nota il gusto architettonico del vasari) con balaustra e colonne in pietra serena.
A fianco del castello si trova la chiesa Arcipretale dedicata a San Giustinoin stile neo-gotico, che conserva una cripta paleocristiana con capitelli e colonne marmoree ( il cui luogo di provenienza , sembra essere, la Villa “in Tuscis” descritta da Plinio il Giovane nelle lettere all’amico Apollinare).
Inoltre, sul frontespizio occidentale della costruzione è possibile vedere un antico portale del XV o XVI secolo.
Si consiglia una visita anche presso la chiesetta del Santissimo Crocifisso, ultimata nel 1598.
Da vedere nei dintorni
Salendo lungo le pendici di Monte Giove, verso il valico di Bocca Trabaria, si raggiunge una delle cime più alte dell’Appennino Centrale. A mano a mano che si sale, il panorama si allarga ( fin oltre Città di Castello)ed in basso si possono notare le distese di viti e ulivi, i cespugli di ginestre e di macchia mediterranea, querce ed abeti.
Discendendo di nuovo a valle si incontra Sant’ Anastasio, sorto attorno ad una antichissima chiesetta, poi continuando per circa due chilometri si incontra Villa Magherini Graziani, dimora di campagna della omonima famiglia tifernate con all’esterno un grazioso giardino all’italiana.
A Celalba possiamo ammirare i resti ben conservati di un borgo medioevale con l’antico arco con tracce del ponte levatoio per l’accesso alla cittadella fortificata.
Nel centro abitato notiamo che si trovano solo piccole strade, resti di vecchi forni (dove fino a qualche decennio fa le famiglie cuocevano insieme il pane), tracce di antichi pozzi, minuscoli giardini pieni di fiori.
La tradizione popolare ci racconta che in questo paesino abitassero abili fabbricanti di armi.
Tutto ciò è suffragato da reperti conservati presso musei in Italia e all’estero (Museo Stibbert, Firenze; Albert and Victoria Museum, Londra) che testimoniano che acciarini e magnifiche pistole furono veramente costruite in questo paese.
Merita una visita anche il piccolo paese di Pitigliano.
La zona è ricca di ruscelli e torrenti che scendono dall’Appennino e da sempre hanno consentito oltre una florida coltivazione dei campi (cereali, tabacco, mais e girasole), lo sviluppo di attività molitorie come si può vedere visitando il Mulino in località Renzetti dove la caduta dell’acqua aziona l’antica macina in pietra.
Questa zona era parte della Villa in Tuscis pliniana, (per secoli oggetto di ricerche degli i studiosi e, forse, in parte individuata fra il torrente di Pitigliano e il torrente Lama)
Qui gli scavi, hanno portato alla luce frammenti di mosaic,i monete di età imperiale, grandi contenitori per vino e cereali (doli) con il marchio C.PC.S. (Caius Plinius Cecilius Secundus).
A Lama, possiamo visitare chiesette come quella di Fondaccio, dedicata a S. Tommaso, dove due leoni oramai abrasi dalle intemperie sono di guardia ad un portale in pietra del ‘300.
Invece presso la chiesa Nuova, posta al centro del paese è possibile visitare la Madonna in ceramica invetriata della scuola dei Della Robbia.
A Selci, c’è la piccola chiesa seicentesca dedicata a Maria, con organo e coretto.
Tornando verso il centro, nella chiesa di Sant’Andrea, patrono del paese, possiamo ammirare la tavola della “Madonna in trono fra Santi” di Francesco Tifernate.
Una visita merita anche Cospaia. Nel 1440, a seguito della vendita di papa Eugenio IV alla Repubblica Fiorentina, di Borgo San Sepolcro, la terra ( circa mezzo chilometro di larghezza ) su cui sorgeva Cospaia fu per errore lasciata fuori dalla spartizione.
Di fatto, diventò “terra di nessuno”.
I cospaiesi si dichiararono subito indipendenti proclamandosi Repubblica nel 1440 e così fu per ben quattro secoli (fino al 1826).
Essendo però diventato questo luogo una specie di porto franco, per l’esercizio del contrabbando (1575 fu coltivato il primo tabacco d’Italia, chiamato “erba tornabuona”, i cui semi furono portati dalla Spagna dall’abate Nicolò Tornabuoni), indussero i due confinanti (Chiesa e governo di Toscana) a ripristinare un nuovo assetto territoriale e far sparire la piccola repubblica.
L’agricoltura costituisce un comparto economico molto importante con la produzione di ottimi vini, ortaggi ed eccellenti tartufi.
L’industria è presente,con aziende operanti nel settore metalmeccaniico, molitorio, del tabacco ed alimentare.
L’artigianato, si è sviluppato on attività per la realizzazione di ceramiche, mobili in stile e d’antiquariato, pizzi e lavorazioni in ferro battuto.
Il flusso turistico è in aumento grazie alle bellezze naturalistiche della zona nonché il patrimonio storico e artistico del territorio.
San Giustino ha dato i natali al poliitico Giulio Bufalini (XVIII sec.) e alla poetessa Turina Bufalini (sec. XVI).
Religiose:
I giugno, “Festa del Patrono San Giustino”.
Tradizionali:
giugno, “Infiorata” del Corpus Domini, con processione solenne che si snoda per le vie della cittadiina decorate da composizioni floreali a tappeto;
ultima domenica di giugno, a Cospaia, “Festa dell’Antica Repubblica”, con gare e giochi popolari di antica tradizione con la partecipazione di personaggi in costume dell’epoca;
dicembre-gennaio, “L’Isola di Natale” con concerti musicali e mostre d’arte;
settimana prima di Pasqua, “Settimana dell’arrte Sacra”, mostra di Arti Figurative ispirate al tema del Sacro;
fine aprile-primi di maggio, “Percorsi d’Arte” con mostre e serate di musica e poesia;
luglio, “Festival delle Nazioni” con concerto di musica classica;
da luglio a setttembre, sagre paesane nelle frazioni.
Sportive:
settembre, “Maratonina La Marina”;
giugno,”Gara di Goo-Kart”.
Fiere:
27-28 giugno; ultima domenica di ogni mese, “Castelli e Cascine”, mostra mercato del vecchio e dell’usato a San Giustino.
Giorno di mercato:
venerdi.