Città di Castello

Città di Castello è situato tra dolci colline nelle terre di confine con la Toscana , individuate con il nome “alta Valtiberina” ed è posta sulla riva sinistra del Tevere. Città di Castello, fu abitata anticamente dagli Umbri e, pur conservando la sua indipendenza, subì l’influenza della civiltà etrusca.

  • Abitanti: 38.000 (Tlfernati)
    Superficie Kmq: 387,50
    Altezza s.l.m.: 288 m
    Distanza da Perugia: 55 Km
    Prefisso Telefonico: 075
    C.A.P.: 06012

    Frazioni: Badia di Petroia, Belvedere, Bocca Serio la, Caifirenze, Candeggio, Canoscio, Cerbara, Fabbrecce, Fraccano, Lerchi, Lugnano, Morra, Muccignano, Petrelle, Piosina, Promano, Riosecco, Ronti, San Donnino, San Leo Bastia, San Maiano. S. Pietro a Monte, San Secondo, S. Lucia, Scalocchio, Terme di Fontecchio, Trestina Uppiano,Valiurbana

    Stazione Ferroviaria:
    EC.U. Città di Castello

    Autostrada del Sole (Firenze-Roma) uscita Arezzo, (Bologna-Rimini) uscita Cesena Nord poi superstrada E-45 direzione Perugia

    Provincia di Perugia
    Informazioni turistiche lAT
    Tel. 075-8554922

    Comune
    Tel. 075-8529223

    COTAL – Consorzio Operatori Turistici Alto Tiberini
    Tel. 075/8556986.

    A.S.O.T.U . – Proturist Umbria
    Tel. 075/8642137

    Giorni di mercato: Giovedi e Sabato

  • Città di Castello è situato tra dolci colline nelle terre di confine con la Toscana , individuate con il nome  “alta Valtiberina” ed è  posta sulla riva sinistra del Tevere.

    Città di Castello, fu abitata anticamente  dagli Umbri e, pur conservando la sua indipendenza, subì l’influenza della civiltà etrusca.

    Nel I sec. d.C, Città di Castello, entrò nelle sfere di influenza di Roma, divenne Municipium con il nome di Tifernum Tiberinum ed appartenne alla VI Regione Augustea.

    Città di Castello, divenuta romana, sviluppò la sua organizzazione urbanistica e commercialmente diventando un florido centro nei cui pressi (l’attuale località Celalba) abitò in una villa anche lo storico Plinio il Giovane.

    Con la caduta dell’Impero Romano, la città subì la devastazione delle orde barbariche (i Goti di Totila).

    Il vescovo Florido la evangelizzò , ricostruì il centro abitato fortificandolo.

    Città di Castello poi passò sotto controllo dei bizantini  e poi longobardo e, nell’VIII sec., viene indicata  in un manoscritto come Castrum Felicitatis.

    Nel  XII sec passò dai Franchi alla Chiesa.

    In questo periodo Città di Castello si dette istituzioni comunali mutando il nome nell’attuale: Civitas Castelli (Città di Castello).

    Seguirono periodi di alterne fortune, prima libero e autonomo governo poi controllo della Chiesa, poi sotto a Firenze e a Perugia.

    Nel XIV sec fu terra di dominio di Branca Guelfucci e nel 1422 di Braccio da Montone.

    Nella seconda metà del XVs sec. prese il potere della città la nobile famiglia dei Vitelli. La famiglia dei Vitelli era particolarmente attenta alle belle arti e della cultura in genere, cosicché i  Vitelli arricchirono Città di Castello di chiese e palazzi chiara testimonianza architettonicha  del Rinascimento Toscano.

    La famiglia dei Vitelli riunì artisti come: Luca Signorelli, Raffaello Sanzio, Angelo da Orvieto, Antonio da Sangallo il Giovane, Giorgio Vasari e molti altri.

    Alla morte di VitellozzoVitelli nel 1462, il nipote Niccolò, fu bandito dalla città.

    Nel 1468, alla testa di un esercito Niccolò  rientrò con la forza, facendo orribile strage dei suoi accaniti nemici.

    Papa Sisto IV nel tentativo di porre  rimedio a tanta ferocia intervenne con le armi e dopo un’accanita resistenza, la città capitolò.

    Niccolò Vitelli fu confinato ad Urbino e a capo di Città di Castello, si insediò Valentino (Cesare Borgia).

    Città di Castello passò definitivamente sotto il controllo dello stato pontificio sino all’annessione al Regno d’Italia.

    Durante la seconda guerra mondiale, Città di Castello, fu ripetutamente bombardata.

    Con la fine della Seconda Guerra Mondiale, Città di Castello è stata  insignita della medaglia d’oro al valore partigiano per la decisiva lotta sostenuta contro i nazifascisti.

  • Città di castello ha mantenuto intatta  la sua  potente cinta muraria cinquecentesca.

    Il nostro itinerario per le via di Città di castello inizia da Piazza Venanzio Gabriotti dove si trova  la Cattedrale dei SS Florido e Amanzio dell’XI sec.

    La Cattedrale è stat restaurata e ricostruita parzialmente nel corso dei secoli. All’esterno si presenta con  un’ampia scalinata; la facciata del XVII sec., in stile barocco, rimasta incompiuta, è ornata di colonne, lesene e nicchie.

    La Cattedrale dei SS Florido e Amanzio porta al suo fianco un Campanile rotondo del XIII sec., di stile ravennate. Accedendo al suo interno possiamo notare che l’architettura (impostata su  una navata con pianta a croce latina) riprende lo stile del Rinascimento Toscano e preserva molte importanti opere: una tela della prima metà del ‘500 di Rosso Fiorentino, affreschi di Tommaso Conca, un dipinto del Pomarancio, un trono episcopale ed un coro Iigneo del 1540, quindi un soffitto a cassettoni della fine del XVII sec.

    La Cattedrale dei SS Florido e Amanzio cela una cripta, dove  sono custodite le reliquie dei SS. Florido e Amanzio e di altri santi.

    Nella Cattedrale è inoltre presente il Museo del Duomo che ospita una “Madonna” del Pinturicchio; un Paliotto d’argento con sbalzi in oro del XII sec., un pastorale trecentesco, attribuito a Goro di Gregorio e  numerosi oggetti d’uso liturgico paleocristiani del V e del VI secolo.

    Sulla stessa piazza si affaccia il Palazzo Comunale, di chiara costruzione in stile gotica della metà del XIV sec., su progetto di Angelo da Orvieto.

    Il Palazzo Comunale ha la facciata realizzata  da pietre bugnate rustiche, ornata da eleganti bifore e da una loggetta trecentesca che unisce il palazzo ad un altro fabbricato attiguo. Durante i lavori di restauro della loggetta, , è stato rinvenuto un affresco del XIV-XV secolo.

    Il Palazzo Comunale (al piano terreno) presenta un  portale che apre su un atrio con possenti pilastri ottaagonali che sostengono le volte a crociera ed una magnifica scalinata.

    Nella Sala Maggiore del Palazzo Comunale , sono presenti lapidi ed epigrafi romane del Il sec. a.c. e del I sec. d.C.

    Restando in Piazza Venanzio Gabriotti amiriamo  il Palazzo Vescovile e la Torre Civica, detta del Vescovo. La torre risale al  XIII sec. e la facciata recava un affresco di Luca Signorelli di cui si conservano solo alcuni frammenti nella Pinacoteca Comunale.

    Secondo punto di interesse i città di castello è  via della Cannoniera dove si trova l’imponente Palazzo Vitelli alla Cannoniera. Il palazzo edificato  tra il 1521 ed il1532 (ad opera di  Alessandro Vitelli su progetto di Antonio da Sangallo il Giovane e Pier Francesco da Viterbo). Oggi è la  sede della Pinacoteca Comunale di Città di Castello, seconda, per importanza, soltanto alla Galleria Nazionale dell’Umbria.

    Si consiglia una visita alla pinacoteca per ammirare  numerosi capolavori di grandi maestri: Raffaello, Luca Signorelli, Giovanni e Andrea della Robbia, Raffaellino del Colle, Pomarancio, Domenico Ghirlandaio ecc.

    Terzo punto di interesse: percorrendo via Cavour, si torna  in piazza del Duomo, e quindi si arriva a Piazza Matteotti dove vi sono due affascinanti palazzi: Palazzo Vitelli, del XVI sec. progettato dal Vasari e il Palazzo del Podestà, del XVI sec., costruzione in stile gotico  attribuita ad Angelo da Orvieto.

    Quarto punto di interesse:  in piazza Raffaello Sanzio si trova  la chiesa di S. Francesco (costruita nel 1273 in stile gotico e ristrutturata nel XVIII sec..

    Dell’edificio originale rimangono le tre absidi poligonali e  al suo interno presenta una sola navata. Nella chiesa di S. Francesco sono da ammirare molte opere importanti: la cappella Vitelli  ( progettata dal Vasari) chiusa da una bella cancellata in ferro battuto del XVI sec; oggetti d’arte di pregio tra cui una terracotta raffigurante le “Stimmati di San Francesco” (creata nella bottega dei Della Robbia) , la copia del celebre dipinto “Lo Sposalizio della Vergine”, di Raffaello (qui dipinto e custodito fino alla fine del ‘700, oggi esposto alla Pinacoteca di Brera).

    A Città di Castello ci sono altre importanti chiese da visitare: la chiesa di San Domenico, del ‘300, in puro stile gotico con facciata incompiuta e portale laterale; l’attiguo ex-convento dove va ammirato il chiostro con lunette affrescate; la chiesa di Santa Maria Maggiore, datata fine  ‘400 inizi  ‘500, che ospita all’interno affreschi dei sec. XV-XVI ed un coro ligneo del XVI secolo.

    Una citazione merita anche Palazzo Albizzini, sito in piazza Garibaldi, sede del Primo Museo Burri. Alberto Burri è tra i più importanti  artisti della nostra epoca, nato a Città di Castello, molte sue opere traggono ispirazione dalla sua terra , dalle esperienze dirette di chi ha vissuto in queste terre .

    Per gli estimatori, di questo artista e gli studiosi di arte contemporanea , Città di Castello propone  i suoi musei: Museo Burri Primo e Museo Burri secondo;  tappa obbligata di migliaia di visitatori, provenienti da ogni parte del mondo .

    Restando in piazza Garibaldi, da visitare l’imponente  Palazzo Vitelli del 1540  (opera del Vasari), nel cui interno sono presenti affreschi di Prospero Fontana e Cristoforo Gherardi, e nel  parco si trova la palazzina decorata dal Gherardi.

  • Città di Castello rappresenta il fulcro di tutte le atività turistico-commerciali  dell’Alta Valle del Tevere.

    La sua solida economia, è composta da varie attività agricole, artigianali ed industriali, alle quali in parallelo si aggiuge il settore  turistico che va progredendo  sempre più. Le origini di questa solida economia vanno ricercate nell’antichità, visto che gli antichi resti archeologici nonche i documenti in nostro possesso ,ci testimoniano di Città di Castello come  insediamento al centro di intensi traffici commerciali tra varie direttrici: l’Alta Valle del Tevere, le Marche e la Toscana.

    Alcuni esempi mirabili di imprenditoria locale:  il settore  tipografico (oggi il distretto industriale di Città di Castello è rinomato in tutta Italia per quel che riguarda  lei arti grafiche) .

    Riassumendo possiamo dire che nella zona industriale, articolatasi lungo la SS 3 Bis, sono presenti aziende di rilievo nel settore tessile, metalmeccaanico, tipografico, arredamento, ceramiche, e costituiscono un polo economico di eccellenza

    L’agricoltura trova una forte specializzazione nel settore della  tabacchicoltura.

    L’artigianato eccelle nella  produzione di ferro battuto, ceramiche lavorate “alla Castellana”, tele e tovagliati, mobili in stile ed oreficeria.

    Il turismo mostra un progressivo incremento ed è sostenuto  da un organizzata struttura ricettiva che consente piacevoli soggiorni a chi visita in questi luoghi ricchi di arte  tradizioni e cultura 

  • La città ha dato i natali ad eminenti personaggi tra cui il pittore Francesco detto il Tifernate, lo scultore Elmo Palazzi, il pittore Alberto Burri.

  • Palazzo Vitelli al/a Cannoniera (XVI sec.). Sede della Pinacoteca Comunale

    Pinacoteca Comunale. Palazzo Vitelli alla Cannoniera, via della Cannoniera 22A – Tel. 07558520656.

    Collezione Burri. Palazzo Albizzini, via Albizzini I ˆtel. 075-8554649.

    Museo del Capitolo Cattedrale – Piazza Gabriotti 3/A – Tel. 075-8554705.

    Collezione Burri 2. Ex essiccatoio dei tabacchi, via F. Petrucci – tel. 075-8554705.

    Torre civica – Piazza Gabriotti.

    Laboratorio Tela Umbra – Piazza A. Costa – Tel. 075-8554337.

    Raccolta Civica e/o Boblioteca Comunale hTel. 075-8555687.

    Museo delle Tradizioni Popolari – Y. Garavelle 2 ÀTel. 075-85521 19.

  • Religiose:

    prima domenica di ottobre, “Festa del/a Mattonata”, si celebra la Madonna del Rosario e dopo la messa solenne, nel rione (detto la Mattonata) ove è conservata l’immagine della Madonna, iniziano i festeggiamennti popolari con la corsa con i trampoli, il palo della Cuccagna, il gioco delle brocche e il Palio dell’oca.

    Tradizionali·Culturali:

    periodo di Carnevale, a San Leo Bastia, “Mascherata”, sfilata di un corteo mascherato con rappresentazione simbolica della vita in chiave burlesca;

    periodo di Carnevale, a S. Pietro a Monte, “sfilata di carri allegorici”;

    fine agosto primi settembre, “Festiva I delle Nazioni di musica da camera.

    Sportive:

    settembre, “Discesa del Tevere in canoa”.

    Fiere:

    marzo-aprile, “Mostra dell’Arredamento”;

    settembre, “Mostra nazionale del cavaI/o”;

    primi di novembre, “Mostra del tartufo e dei prodotti del bosco”.