L’Area Naturale Protetta Regionale Parco Fluviale del Nera fa parte del Sistema parchi-ambiente della regione Umbria ed è stata istituita al fine di “conservare, difendere e ripristinare il paesaggio e l’ambiente, di assicurare il corretto uso del territorio per scopi ricreativi, culturali, sociali, didattici e scientifici e per la qualificazione e valorizzazione delle risorse e dell’economia locale”.

Secondo la sua stessa definizione è un Parco Fluviale, ovvero un parco costruito intorno alle acque che nel nostro caso sono l’asta del fiume Nera e i suoi maggiori affluenti (il Fosso di Rosciano, il fosso di Ancajano e il Fosso di Castellone – Salto del Cieco), e la confluenza del fiume Velino ovvero la Cascata delle Marmore.

Il Parco è caratterizzato da un territorio modesto e da una forte presenza antropica (le stesse emergenze naturalistiche la Cascata delle Marmore ed il fiume Nera sono profondamente segnate dall’uomo.

Conseguentemente non è un parco esclusivamente naturalistico, ma è un Parco ad indirizzo misto in cui il problema della conservazione-salvaguardia delle aree naturali si confronta con una presenza antropica storicamente forte che ha prodotto un patrimonio storico-culturale ricco e complesso che costituisce esso stesso un “valore” da tutelare e da valorizzare.

Fra le caratterizzazioni geografiche e paesaggistiche del territorio del Parco, il meraviglioso fiume Nera e la maestosa Cascata delle Marmore sono senz’altro i punti di maggiore interesse.

Il Parco fluviale comprende il fiume Nera nel tratto medio-inferiore del suo corso, dal confine con la Provincia di Terni alla confluenza con il Velino alla Cascata delle Marmore.

Il Parco comprende, oltre al fiume per circa Km 18, territori significativi per caratteristiche ambientali, per testimonianze culturali, archeologiche e monumentali.

Il corso fluviale è stato certamente modificato dallo sfruttamento idroelettrico che con il canale medio-Nera conduce parte delle risorse idriche direttamente al Lago di Piediluco e sicuramente influiscono sulla portata del Nera i prelievi per usi idropotabili effettuati alle sorgenti di Monte Sant’Angelo, ma la bassa Valnerina conserva ancora gran parte della sua bellezza paesaggistica.

La popolazione dell’area di gravitazione del Parco è di circa 9.000 abitanti.

Il territorio di fondovalle è intensamente utilizzato con colture ortive, frutteti e vigneti, ma la caratterizzazione della valle è data dagli olivi, i cui impianti salgono fino al limite di coltivabilità.

Nel territorio che gravita sul Parco sono insediate attività manifatturiere, di cui le fondamentali impegnate nel settore alimentare.

Elevato è il livello dei servizi e delle strutture ricreative che, oltre alla vicina città di Terni, offrono i tre Comuni della valle. Diffuse e di qualità sono le strutture di ristorazione che valorizzano efficacemente i prodotti della zona: le specie ittiche, l’olio d’oliva, i tartufi.

Il territorio del Parco è ricco di testimonianze storiche ed artistiche integrate completamente nell’ambiente.

La chiostra dei monti, le gole e le forre perpendicolari alla valle sono di grande fascino e accessibilità, ma la caratterizzazione del Parco è data dalla idrografia: il corso del Nera con i suoi affluenti, la Cascata delle Marmore hanno evidenza tale da caratterizzare l’ambito quale “Parco delle acque”.