La lavorazione del ferro battuto è diffusa in Umbria sin dal Medioevo.
A testimonianza di questo, sia come elemento strutturale che decorativo, gli antichi palazzi ed i grandiosi risultati nelle opere religiose, come il cancello della Cappella del Gonfalone di S. Francesco e quello della Cappella di S.Bernardino nel Duomo di Perugia, gli ingressi di antiche dimore e giardini segreti.
Testimonianza oggi rinnovata dalle tante officine di fabbro che si incontrano nel territorio regionale, soprattutto ad Assisi, Città della Pieve, nei paesi intorno al Lago Trasimeno, nello Spoletino e nelTernano.
Accanto a queste attività principali, se ne sono sviluppate altre molto curiose, come quella di Gubbio dove si riproducono armi e armature antiche, la lavorazione delle lime e delle raspe di Villamagina, e quella dei ferri chirurgici realizzati a Preci sin dal Cinquecento.
Un tempo, in tutta la regione, era diffuso l’artigianato della battitura del rame; oggi, le botteghe che vendono i prodotti derivati da tale tecnica sono concentrate soprattutto nella zona di Magione, dove imaestri ramaioli eccellono nella produzione di oggetti martellati,incisi o lavorati a sbalzo.
Comuni interessati dall’itinerario:
Bevagna, Bettona, Valtopina, Assisi, Gubbio, Montone, Città di Castello, San Giustino, Otricoli, Terni, Orvieto, Todi, Ficiulle, Norcia, Sellano, Città della Pieve, Panicale, Tuoro sul Trasimeno, castiglione del Lago, Passignano sul Trasimeno, Magione.