La manifestazione de “L’INFIORATA” (unica per la tecnica di realizzazione nel suo genere in Italia), affonda le radici nel tempo, si perde nella memoria l’avvio di questa tradizionale, artistica iniziativa che fu poi trasformata, alcuni secoli fa, in omaggio al Corpus Domini.
Da lunghissimo tempo infatti si usa addobbare con fiori il tracciato stradale percorso dalla Processione religiosa.
Gli Spellani, tuttavia, nei primi anni del secolo,non completamente paghi di questo modesto ma significativo omaggio, iniziarono a conferire alle loro infiorate una caratteristica peculiare che, con l’andare degli anni, è assurta a sublime forma artistica.
Dei fiori, prima distribuiti alla rinfusa sui selciati di epoca romana e medioevale, si utilizzarono poi soltanto i petali e le foglie sempreverdi e si cominciarono a realizzare bellissimi tappeti di ginestra e finocchio selvatico, impreziositi da fregi di fiordaliso, margherite, petali vellutati, rose.
Dai tappeti di ricercata fattura alla riproduzione di scene del Vecchio e Nuovo Testamento, il passo fu breve. Ed ecco allora che il petalo umido di rugiada diventa pennellata per conferire sfumatura al volto del Cristo Caravaggesco.
Dal 1962 fino al 2000 la manifestazione, unica nel suo genere, è stata organizzata dalla Pro Spello, con il patrocinio della Regione e degli Enti locali.
Dal 2000 si è costituita l’Associazione Infioratori che autonomamente organizza e gestisce l’evento.
Nel Consiglio dell’Associazione Infioratori, la Pro Spello è membro di diritto.
Dopo questa breve premessa introduttiva, che si sforza di far comprendere la storia ed il livello artistico raggiunto dalle Infiorate di Spello, vale la pena trattare della loro tecnica realizzativa.
Oggi si può dire con tutta tranquillità che gli appassionati Infioratori Spellani lavorano tutto l’anno al fine di preparare, nel migliore dei modi, la manifestazione.
In ogni stagione vengono raccolti i fiori e le erbe del monte Subasio e dell’Appennino Umbro-Marchigiano; si tolgono pazientemente i petali, che vengono gelosamente conservati.
Chiaramente il grosso del lavoro di raccolta e preparazione dei fiori avviene nella stagione primaverile. Nei giorni che precedono il Corpus Domini si assiste ad una vera e propria mobilitazione generale di nutrite squadre di Infioratori, i quali si disperdono lungo i pendii del Subasio, per i campi e le piane delle verdi vallate umbre.
Durante la raccolta dei fiori, i cittadini di Spello trascorrono lunghe serate nei freschi pianterreni, intenti a separare i petali in base ai vari colori o a tritare finemente le erbe profumate.
Questo lavoro diventa sempre più febbrile e coinvolgente man mano che si approssima la festa del Corpus Domini.
Alla vigilia di questa giornata, sin dal primo pomeriggio, le strade di Spello interessate dal percorso della processione, vengono chiuse al traffico e letteralmente invase da gruppi di cittadini di ogni età.
Per prima cosa si provvede a realizzare elaborati sistemi e congegni di protezione del tratto di strada interessata, al fine di evitare di essere disturbati da avverse condizioni atmosferiche.
Dopo questa preliminare operazione si inizia ad eseguire il disegno sul fondo stradale, utilizzando all’uopo le tecniche più disparate: dal disegno a mano libera, allo spolvero, dallo stampo metallico alla forma di cartoncino.
Eseguito il disegno si procede infine a depositare i petali variopinti, al fine di conferire le tonalità cromatiche desiderate per ottenere gli effetti artistici voluti.
Queste operazioni durano l’intera notte e soltanto alle 9,00 del mattino le strade risultano ormai ricoperte da un unico tappeto policromo ed odoroso uno spettacolo unico a vedersi! Vengono realizzati tappeti di varie dimensioni.
La superficie dei tappeti è stabilita dal regolamento dell’Associazione Infioratori.
L’unicità del carattere della manifestazione è certamente dato dalla tecnica di esecuzione che consiste nell’uso esclusivo di elementi vegetali non trattati da alcun agente chimico o conservativo o colorante.
Inoltre l’esecuzione delle opere avviene sul fondo stradale direttamente e senza alcun trattamento: i soggetti e le decorazioni sono sempre rinnovati, si allacciano alla grande tradizione della pittura umbra, del Rinascimento, del 600 e 700, e talora il discorso figurativo si apre anche alle maggiori testimonianze dell’arte moderna.
Con il passaggio del Sacro Corteo guidato dal Vescovo, si chiude un’esperienza di altissimo impegno artistico, di solidarietà civile, culturale ed umana, di tensione etica e religiosa che si concretizza in una smagliante armonia di colori.
Le diverse fasi dell’Infiorata, che vanno dalla progettazione a tavolino fino alla pratica esecuzione dei tappeti artistici, coinvolgono l’intera città.
E’ questa un’occasione in cui tutti possono apportare utili contributi per la migliore riuscita dell’impresa: dal bambino che raccoglie i fiori, al pensionato, all’artista che con mirabile tratto riproduce le Madonne della Scuola Umbra, gli Angeli di Giotto o le dolci figure del Botticelli.
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