Mostra organizzata dall’Ass.ne culturale “Tracciati Virtuali con il patrocinio del Comune di Città di Castello (PG)
L’artista Sergio Gotti espone CAOS E SILENZIO dal 4 agosto al 9 settembre, presso lo spazio espositivo
IL QUADRILATERO di Palazzo Bufalini – CITTÀ DI CASTELLO (PG)
Inaugurazione sabato 24 agosto ore 18.
Poliedrico artista, Sergio Gotti spazia dalla pittura alla scultura, dalla scenografia agli allestimenti museali. La sua
attività espositiva è caratterizzata dalla continua ricerca di nuovi temi espressivi. Vanta numerose esposizioni e premi,
sia in Italia che all’estero.
“Ogni sua nuova opera nasce dalla continua ricerca di composizione e spazialità, e ci appare nella sua completezza
densa di remoti ma primari concetti elementari. – come scrive Barbara Vincenzi – La sua maestria tecnica e il suo
continuo interrogarsi sul mondo, sull’uomo e le sue radici più arcaiche lo porta a concepire opere di grande spessore
concettuale, bellezza e armonia estetica”.
E proprio da questa continua ricerca che nasce l’esigenza di sperimentare nuovi materiali, di trovare qualcosa che non
fosse stato ampiamente utilizzato per realizzare opere d’arte e trova nel cartone la sua massima espressione, dando
anima e spessore artistico ad un materiale povero e bidimensionale, che diventa scultura a tutto tondo.
Da una tecnica stratigrafica, interamente realizzata a mano per ogni singolo elemento, prendono corpo e vita piante,
animali, figure e volti vivi e palpitanti, spesso emergenti da fantastici ingranaggi che sembrano proiettarli nella realtà
con l’energia creativa dell’arte e del pensiero che la anima. Tecnica singolare, sorprendente e personalissima che risulta
di assoluta novità in ambito artistico.
“Sergio Gotti offre una lettura della maniera più recente, ricollegandosi immediatamente all’arte di Mario Ceroli,
unendo assieme la resa Arte Povera con quella artigianale da ebanista provetto. – come scrive Daniele Radini
Tedeschi – La curiosità è che il supporto scelto da Gotti a differenza di Ceroli non è il legno bensì il cartone. Ciò che
invece è condiviso dai due artisti è la visione scenografica delle arti intese come quinte della vita, come ampliamento
artificiale della natura, in cui campeggiano silhouette umane e ingranaggi meccanici, ruote e macchine quasi
leonardesche. – continua – La concezione spaziale di Gotti è essenzialmente aperta e la scultura diviene statua poi
monumento e quindi simulacro, colosso, prodigio. – e ancora – Gotti innalza le sue creature effimere, di cartone, ai
livelli monumentali generando una sacralità antica e meccanica al contempo, una lucida visione del divino attraverso
la scienza”.
Info: www.sergiogotti.wordpress.com
pagina Facebook: Sergio GOTTI